Stasera in tv appuntamento con “After the bridge”
La vita di Valeria Collina e la morte del figlio Youssef
Valeria Collina, una donna italiana convertita all’Islam, è tornata a vivere in Italia dopo vent’anni trascorsi in Marocco. Nel giugno del 2017, la sua vita è sconvolta dalla morte del giovane figlio Youssef, ucciso dalla polizia. Youssef era membro del commando jihadista che a Londra, sul London Bridge, ha provocato otto morti. Una storia raccontata dal documentario scritto e diretto da Davide Rizzo e Marzia Toscano – e prodotto da Sayonara Film in collaborazione con Rai Documentari e Al Jazeera – in onda venerdì 10 novembre alle 23.10 su Rai 3.
Ventiquattro ore dopo l’attentato, la piccola casa di Valeria sui colli bolognesi è invasa da giornalisti provenienti da tutto il mondo. Valeria condanna pubblicamente le azioni del figlio e decide di non partecipare al suo funerale. Dopo la confusione di quei giorni, Valeria si ritrova sola, nella quiete della sua casa, cercando di rimettere insieme la sua vita.
Valeria nasce a Bologna nel 1949, dove trascorre tutta la giovinezza insieme al padre, un ex partigiano comunista, e alla madre. Valeria riceve un’educazione liberale, ispirata ai valori della solidarietà e dell’uguaglianza. Nel 1969 si iscrive alla facoltà di Lettere e Filosofia, dove si avvicina al movimento studentesco partecipando alle lotte di quegli anni. Ben presto entra a far parte di un collettivo femminista con cui intraprende un percorso politico attraverso l’attività teatrale. Grazie questa incontra il suo futuro marito, un uomo marocchino. Dopo un viaggio in Marocco compiuto insieme, Valeria decide di convertirsi alla religione islamica. Presto nasce la prima figlia e, dopo qualche tempo, il figlio Youssef.
Dopo un primo periodo in Italia, la famiglia decide di trasferirsi in Marocco dove i figli crescono. Vent’anni dopo Valeria decide di tornare in Italia e si stabilisce in Valsamoggia, luogo d’origine dei suoi genitori.
Appuntamento da non perdere.