L’incredibile storia di Luciano: esce dal lavoro, viene investito e quando si riprende non ricorda più gli ultimi quarant’anni della sua vita. Non riconosce i figli e non sa chi è. La sua testimonianza sarà proposta da Federica Sciarelli a “Chi l’ha visto?”, in diretta mercoledì 30 ottobre alle 21.20 su Rai 3. E poi il braccialetto elettronico per salvaguardare le donne da mariti o compagni violenti: è uno strumento utile? Funziona davvero? Come si è risolta la storia di Tiziana che, nonostante l’ex marito abbia il braccialetto, ha paura di uscire di casa per andare al lavoro a poche centinaia di metri? Infine, il caso di Riccardo, il ragazzo che ha lasciato la sua macchina presso la diga del Furlo ed è scomparso: i genitori ricevono telefonate da sciacalli che chiedono soldi per dare informazioni e altre con urla e lamenti. E come sempre gli appelli, le richieste di aiuto e le segnalazioni di persone in difficoltà.
Nei primi anni il programma aveva un taglio più strettamente d’intrattenimento, meno scrupoloso e meno investigativo che oggi: ad esempio le segnalazioni in diretta non venivano tracciate e solo se lo spettatore decideva di lasciare un recapito si procedeva, a volte, a verificarle in un secondo momento. I casi venivano seguiti quel tanto che bastava per sollecitare un aiuto da parte del pubblico, talvolta interrompendosi bruscamente quando si usciva dal tema del programma, ad esempio perché uno scomparso veniva ritrovato morto. Ciò comportava che la trasmissione avesse raramente legami diretti con le indagini investigative delle forze dell’ordine, legami che con il tempo si sono sviluppati, consolidati tanto che oggi il ritrovamento di un cadavere non comporta più la fine del seguito di uno specifico caso ma costituisce il punto di partenza di una nuova inchiesta.