Un’avvincente avventura dell’archeologia alla scoperta di una delle sette meraviglie del mondo antico, i giardini di Babilonia, per svelarne i segreti e le nuove scoperte che li collocherebbero altrove. A Ninive. A “
5000 anni e più. La lunga storia dell’umanità”, in onda giovedì 12 dicembre alle 21.10 in prima visione su Rai Storia, un viaggio nel cuore dell’impero assiro, della sua organizzazione sociale e religiosa, ma anche alla scoperta dell’ingegneria di questi giardini orientali, della loro funzione estetica e simbolica. Con Giorgio Zanchini in studio, l’archeologa e storica Giovanna Biga, per far luce su aspetti e curiosità di questo capitolo della storia del Vicino Oriente Antico.
L’impianto di irrigazione fu per la prima volta oggetto di studio da parte di
D.W.W. Stevenson che, basandosi esclusivamente sulla descrizione degli autori classici, ipotizzò che il sistema adottato fosse quello detto
noria, metodo di cui si trovano tracce in Oriente già a partire dal XIV secolo a.C.Nel caso dei giardini di Babilonia, esso doveva essere applicato in questo modo: alla base della scalinata dei giardini vi erano due grandi bacini che ricevevano acqua dall’Eufrate per mezzo di conduttori sotterranei . Ai bacini erano connesse delle ruote di legno o vasi d’argilla,quando le ruote venivano azionate dalla forza umana, queste ultime si riempivano per poi lasciar ricadere l’acqua in un collettore sino al piano superiore, dove avveniva lo stesso procedimento, fino a raggiungere il livello più alto. Qui si trovava una cisterna da cui l’acqua poteva facilmente essere ridistribuita, attraverso condotti a caduta, a tutta la superficie dei giardini, sia a scopi irrigui che con funzione ornamentale.
Nei giardini pensili di Babilonia sono ambientate alcune scene dell’opera Semiramide scritta da Gioachino Rossini su libretto di Gaetano Rossi (da Semiramide di Voltaire), rappresentata al Teatro La Fenice di Venezia il 3 febbraio 1823.
Appuntamento assolutamente imperdibile.