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1191: l’assedio di Acri
Il 4 luglio 1187, alla battaglia di Hattin, Saladino, distrusse l’esercito cristiano condotto da Guido di Lusignano, Re di Gerusalemme prendendo prigionieri il re e la maggior parte della nobiltà sopravvissuta alla battaglia. Il giorno successivo egli prese il castello di Tiberiade, poi, invece di attaccare immediatamente Gerusalemme, Saladino preferì conquistare i vari porti del Regno di Gerusalemme per bloccare eventuali rinforzi per i Crociati.
L’8 luglio arrivò davanti alle mura di San Giovanni d’Acri, difesa da Joscelin III de Courtenay, che non disponendo né di grandi mezzi militari né di molto coraggio, non cercò di resistere ma concordò con Saladino la resa della città per il giorno successivo. Nonostante l’ostilità dei borghesi e del ceto più umile, che quasi degenerò in disordini, Acri fu consegnata al Saladino il 10 luglio.
I termini della resa prevedevano che gli abitanti cristiani della città avrebbero avuto salva la vita e conservate le loro proprietà, Saladino voleva mantenere intatto questo centro commerciale che portava ricchezza ai suoi domini, ma gli abitanti cristiani, per la maggior parte, rifiutarono di restare ed emigrarono senza essere molestati.
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