Stasera in tv "5000 anni e più. La storia dell'umanità"

Stasera in tv “5000 anni e più. La storia dell’umanità”

Hatshepsut, la regina che divenne faraone

Stasera in tv "5000 anni e più. La storia dell'umanità"
Oggi è considerata una delle sovrane più potenti e di successo d’Egitto, ma per secoli Hatshepsut è stata conosciuta come un re anziché come una regina poiché chiedeva di essere rappresentata nelle raffigurazioni come maschio, con tanto di barba. È lei la protagonista “5000 anni e più. La lunga storia dell’umanità”, con Giorgio Zanchini, in onda giovedì 3 ottobre alle 21.10 su Rai Storia. Come faraone, Hatshepsut supervisionò immense opere di ingegneria, come la costruzione del Tempio di Deir el-Bahri, sviluppò importanti rotte commerciali in tutta la regione, guidò spedizioni e portò ricchezza e abilità artistica nella regione, come racconta la professoressa Paola Buzi.

Hatshepsut fu la seconda donna a detenere con certezza il titolo di faraone dopo della XII dinastia (ca. 1806 – 1802 a.C.). Anche altre donne potrebbero aver regnato, da sole o come reggenti, sull’Egitto: per esempio Neithotep, intorno al 3100 a.C. Fu incoronata nel 1478 a.C. e regnò ufficialmente al fianco di Thutmose III – di cui era zia e matrigna – asceso al trono l’anno precedente all’età di soli due anni. In precedenza, Hatshepsut era stata la “Grande sposa reale”, cioè moglie principale e regina consorte, di Thutmose II, padre di Thutmose III. È generalmente considerata dagli studiosi come uno dei migliori faraoni della storia egizia, avendo inoltre regnato molto più a lungo di ogni donna appartenente a tutte le altre dinastie native dell’Egitto. L’egittologo statunitenseJames Henry Breasted la definì “La prima grande donna della storia di cui noi abbiamo notizia”

Hatshepsut, il cui nome in egizio significa “La prima tra le nobili”, fu l’unica figlia di re Thutmose I (regno: 1506 – 1493 a.C. circa) e della “Grande sposa reale” Ahmose. Il suo fratellastro Thutmose II era figlio di Thutmose I e di una sposa secondaria di nome Mutnofret, che portava il titolo di “Figlia del re”.

Appuntamento da non perdere.

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