Stasera in tv "5000 anni e più. La storia dell'umanità"
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Stasera in tv “5000 anni e più. La storia dell’umanità”

Attila, l’orda unna

Stasera in tv "5000 anni e più. La storia dell'umanità"


Il mito del temibile condottiero Attila è al centro del quarto appuntamento con la nuova stagione di “5000 anni e più. La lunga storia dell’umanità” il programma di Rai Cultura condotto da Giorgio Zanchini, in onda martedì 23 aprile alle 21.10 in prima visione su Rai Storia. In parte genio, in parte psicopatico, Attila è diverso dagli altri Unni. Un giocatore d’azzardo calcolatore e spietato: il suo unico obiettivo è la conquista e ha messo gli occhi sulle città romane per testare le sue nuove brillanti tattiche d’assedio. Per approfondirne il profilo del condottiero unno Giorgio Zanchini intervista il professor Umberto Roberto.

Attila, dall’Europa governò un vastissimo dominio che si estendeva dall’Europa centrale al Mar Caspio, e dal Danubio al Mar Baltico, unificando – per la prima e unica volta nella storia – la maggior parte dei popoli barbarici dell”Eurasia settentrionale (dai Germani orientali agli Slavi agli Ugro-finni). Durante il suo regno divenne il più irriducibile nemico dell’Impero romano (sia per la Pars Occidentalis che per la Pars Orientalis): invase due volte i Balcani, cinse d’assedio Costantinopoli, marciò attraverso la Francia spingendosi fino ad Aurelianum (Orleans), scacciò da Ravenna l’imperatore Valentiniano III (452).

Soprannominato flagellum Dei (“flagello di Dio”) per la sua ferocia, si diceva che dove fosse passato non sarebbe più cresciuta l’erba. Il suo nome, altresì, significa in gotico “piccolo padre”. Gli studi storici moderni vedono in lui, più un predone che un distruttore insensato. Si racconta che fosse superstizioso, facesse affidamento sulle profezie e si facesse influenzare nelle decisioni in campo militare da indovini e sciamani. Alcune leggende, raccontano che avesse mangiato i propri figli Erp ed Eitil, che sua moglie gli servì dopo averli arrostiti nel miele (cosa altamente improbabile considerando che l’ambasciatore e storico Prisco di Panion descrive Attila come un padre affettuoso).

Appuntamento assolutamente imperdibile.

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