Stasera in tv "5000 anni e più. La storia dell'umanità"
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Stasera in tv “5000 anni e più. La storia dell’umanità”

Odissea. Il mondo reale

Stasera in tv "5000 anni e più. La storia dell'umanità"

Cosa si sa del viaggio di Ulisse, così come è stato descritto da Omero nell’Odissea, quasi tremila anni fa? Con Giorgio Zanchini, torna “Odissea” e con “5000 anni e più. La lunga storia dell’umanità”, in onda martedì 27 febbraio alle 21.30 su Rai Storia. La scienza può collegare il testo antico con la geografia moderna, aiutando a tracciare il percorso dell’eroe e a trovare i luoghi che ha visitato. L’Odissea è nota soprattutto come viaggio in mare, ma è anche un dramma epico su una famiglia reale. Il secondo episodio racconta come la tecnica narrativa di Omero influenzi ancora i nostri film e la nostra letteratura, e entra nella complessa psicologia della famiglia reale di Itaca: Ulisse, Penelope e il figlio Telemaco. In studio, a introdurre la puntata, Massimo Cultraro, docente di Preistoria e Archeologia Egea all’Università di Palermo.

L’Odissea (in greco antico: Ὀδύσσεια?, Odýsseia) è uno dei due grandi poemi epici greci attribuiti al poeta Omero. Narra delle vicende riguardanti l’eroe Odisseo (o Ulisse, con il nome latino), dopo la fine della Guerra di Troia, narrata nell’Iliade. Assieme a quest’ultima, rappresenta uno dei testi fondamentali della cultura classica occidentale e viene tuttora comunemente letto in tutto il mondo sia nella versione originale che nelle sue numerose traduzioni. Il poema presenta uno stile più raffinato ed elegante rispetto al precedente poema dell’Iliade; ciò ha anche contribuito allo sviluppo della teoria separatista.

L’Odissea si presenta attualmente in forma scritta, mentre in origine il poema era tramandato oralmente da abili ed esperti aedi e rapsodi. Essi recitavano i versi a memoria, servendosi, nella narrazione, di un metro regolare chiamato “esametro dattilico” o “esametro epico”. Ciascuno degli esametri del testo originale è composto da 6 piedi; ciascun piede è alternativamente un dattilo, uno spondeo ad eccezione dell’ultimo che può anche essere un trocheo.

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