Stasera in tv “1590-1643. Per la fede e per il trono”
Il valzer dei troni e lo scoppio della guerra
Enrico IV viene assassinato nel 1610, per mano di un estremista religioso. Suo figlio Luigi XIII ha solo 8 anni, è troppo giovane per governare e la reggenza resta nelle mani della madre Maria de’ Medici e dei suoi consiglieri italiani, Concino Concini e la moglie. La politica della reggente conduce la Francia a una nuova fase di instabilità e accende un’aspra lotta per il potere all’interno della corte tra Maria de’ Medici e il giovane monarca. Lo raccontano il professor Alessandro Barbero e il terzo episodio della nuova serie di “a.C.d.C”, “1590-1643 Per la fede e per il trono. Alle origini dell’Europa moderna”, in onda giovedì 22 febbraio alle 21.10 su Rai Storia. A seguire “Lo scoppio della guerra”: consolidato il suo potere, il giovane re Luigi XIII deve affrontare le tensioni politiche provocate dall’atteggiamento e dagli intrighi di sua moglie, Anna d’Austria, appartenente alla famiglia Asburgo, sovrani di Spagna e tradizionali nemici della Francia. Luigi XIII si affida alla machiavellica abilità del suo consigliere privato: Armand-Jean du Plessis, il cardinale Richelieu, per controllare la sua corte e sconfiggere i nemici esterni.
Una delle circostanze più frequenti che determinano la nomina di un reggente è quella in cui il sovrano sia minorenne: in tal caso, dal momento della successione fino al raggiungimento della maggiore età (che è spesso sancita dalla cerimonia di incoronazione) egli, pur essendo titolare effettivo della sovranità, ne vede demandato al reggente (in molti casi un parente) l’esercizio effettivo.
Un reggente può essere però nominato negli altri casi in cui il sovrano sia temporaneamente o definitivamente inabile o in generale impossibilitato allo svolgimento delle proprie funzioni, per assenza o malattia. In questi casi è spesso lo stesso sovrano a designare il proprio reggente.
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