Stasera in tv "'14-'18. Grande Guerra cento anni dopo"
 | 

Stasera in tv “’14-’18. Grande Guerra cento anni dopo”

L’industria della guerra

Stasera in tv "'14-'18. Grande Guerra cento anni dopo"

La Prima Guerra Mondiale è segnata dall’industrializzazione e dalle nuove armi: artiglierie pesanti, fucili a ripetizione, mitragliatrici, carri armati, sottomarini, ai quali si aggiungono i progressi nella radiofonia e l’uso di nuovi e micidiali strumenti come le armi chimiche e i gas. Senza dimenticare la comparsa dell’arma più “moderna”: l’aereo. Un’escalation raccontata da “L’industria della guerra”, in onda venerdì 30 agosto alle 22.35 su Rai Storia per la serie “’14-’18: la grande guerra cento anni dopo”.

La corsa agli armamenti che segnò il trentennio precedente la Grande Guerra fu una delle principali cause del conflitto. I governi ebbero a disposizione uno strumento militare moderno, che per certi aspetti “doveva” essere utilizzato. Infatti la logica delle armi e degli eserciti è quella di essere impiegati in guerra. Per il suo carattere eclatante e per i costi che essa comportò, la corsa agli armamenti iniziata nel tardo Ottocento può essere paragonata a quella per gli armamenti atomici, che caratterizzò invece la guerra fredda.

Molti elementi convergono a giustificare questa competizione militare e le dimensioni che andò assumendo. Per prima cosa vi fu una forte spinta all’armamento da parte delle imprese produttrici, da quelle carbo-siderurgiche a quelle meccaniche. Queste avevano interesse a mettersi al servizio dei governi, realizzando armi sempre più micidiali e costose. Per fare qualche esempio, le corazzate tedesche passarono da un costo unitario di 38-40 milioni di marchi oro a uno di 44-45 nel giro di pochi anni. I cantieri inglesi, da parte loro, sfornarono incrociatori da battaglia il cui costo passò da 1,6 milioni di sterline (per l’Invincible del 1906) a 2,08 del Lion. Imprese come Krupp in Germania, Vickers in Inghilterra, Škoda nell’Impero austro-ungarico o Ansaldo in Italia, divennero in pochi anni dei colossi. Nonostante interesse del mondo produttivo, non si può attribuire la corsa agli armamenti esclusivamente alla volontà delle industrie

 

Autore

Articoli simili

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *