Stasera in RADIO: “Il Novecento francese con l’Orchestra Sinfonica Nazionale Rai”. Dirige Daniele Gatti, in diretta su Radio3
Terzo concerto di Daniele Gatti con l’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai per la rassegna “Concerti per la ripresa”.Stasera alle 20.30, all’Auditorium Rai “Arturo Toscanini” di Torino, in diretta su Radio3 e in streaming sul portale di Rai Cultura, Gatti interpreterà importanti pagine del Novecento francese: le Danses per arpa e archi di Claude Debussy, solista l’arpista dell’OSN Margherita Bassani, Mystère de l’instant per archi, cimbalom e percussioni di Henry Dutilleux e la Sinfonia n. 2 in re maggiore per orchestra d’archi e tromba ad libitum di Arthur Honegger.
Il concerto si apre con il dittico Danza sacra – Danza profana, che fu composto da Debussy nel 1904, su richiesta della celebre fabbrica di strumenti musicali Érard, con l’intento di lanciare l’arpa cromatica, da poco creata. Accomunate dal ricorso a un linguaggio modale volutamente arcaizzante, quasi sognando una generica ed enigmatica Grecia antica, le due tessere sono decisamente distinte come carattere. Scrivendone a Manuel de Falla Debussy sottolineò tanto questa diversità quanto la continuità determinata dalla “concatenazione fra la ‘gravità’ della prima e la ‘grazia’ della seconda”. L’invenzione di Érard non ebbe successo, e tuttora le Danses sono eseguite con la normale arpa diatonica, che ha in esse uno dei pilastri del suo repertorio.
Si prosegue con Henri Dutilleux: durante la sua lunghissima vita (1916-2013) il compositore francese si è posto nella cultura musicale come una sorta di ponte costantemente aggiornato e quanto mai autorevole fra il Novecento storico e le avanguardie del secondo dopoguerra. In Mystère de l’instant, scritto nel 1989, le sonorità eterogenee di archi, percussioni e un cimbalom definitivamente sottratto al folclore magiaro creano un clima arcano e senza tempo, come indica il titolo.
In chiusura Arthur Honegger: abitualmente etichettato come componente del Gruppo dei sei, del quale fu tra gli esponenti principali insieme con Francis Poulenc e Darius Milhaud. In realtà, la sua posizione si distanziò sensibilmente da quella degli altri musicisti del gruppo, del quale specialmente nel periodo fra le due guerre mondiali condivise la reazione antiromantica e antiespressionista, ma non la tendenza ironica e scherzosa. Commissionata nel 1937 da Paul Sacher per la sua Orchestra da camera di Basilea, la Sinfonia n. 2 fu terminata soltanto nel 1941.
I “Concerti per la ripresa” si concluderanno giovedì 30 luglio con Fabio Luisi, sul podio dell’Osn Rai per un’altra rassegna novecentesca, dedicata a musiche di Aaron Copland e Dmitrij Šostakovič.