Stasera a "Generazione bellezza” l'antico mulino

Stasera a “Generazione bellezza” l’antico mulino

Il buon sapore del pane di una volta

Stasera a "Generazione bellezza” l'antico mulino

Calabria, San Floro: tanto verde e un mulino che sembra uscito da una pubblicità, per quanto è bello e soprattutto per quanto è buono il pane, appena sfornato, preparato con le farine dei grani antichi molite in questo edificio.
E’ questo che “Generazione bellezza”, il programma di Rai Cultura, proporrà mercoledì 27 marzo alle 20.15 su Rai 3. Frutto delle scelte e dell’impegno di un sognatore, Stefano Caccavari, che ha pensato e creato Mulinum, un progetto per chiudere la filiera del buon sapore e del buon nutrirsi preparando un pane che arriva persino in farmacia. Stefano ha creato lavoro e benessere lì dove è nato, anche assieme a Nonna Concetta, la nonna che tutti desidererebbero avere.

Il piccolo borgo di San Floro affonda le sue radici nella preistoria. Alcuni ritrovamenti archeologici testimoniano che, millenni più tardi, fosse una colonia magnogreca di Scolacium. L’intento dei colonizzatori era quello di sfruttare al massimo le ricche potenzialità del territorio delimitato da frutteti, distese di vegetazione adatte al sostentamento del bestiame e floridi boschi ricchi di legname. Antico casale di Squillace di cui seguì le vicende fino a fine ‘400 quando fu smembrato dalla famiglia Strivieri. Successivamente, fino al 1599, appartenne ai Mangione per poi ritornare agli Strivieri. Dal 1643 al 1711 fu possedimento di Cesare Marincola di Catanzaro e in seguito, fino all’eversione della feudalità, del feudo di Girifalco sotto il duca Nicola Maria Caracciolo, di cui ancora oggi è presente conservato il castello che veniva utilizzato come residenza estiva. Subì danni dal terremoto del 1783 in cui fu distrutta l’antica chiesa di Santa Caterina. Dopo l’ordinamento amministrativo di Championnet venne inserito nel cantone di Catanzaro e nel 1807 i francesi lo inserirono nel governo Squillace. Nel 1811 fu assegnato al circondario di Borgia, conferimento che rimase invariato anche dopo il riordino disposto dai Borbone.

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