Stasa in tv appuntamento con "Storia dei colori"
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Stasa in tv appuntamento con “Storia dei colori”

Verde

Stasa in tv appuntamento con "Storia dei colori"

Green city, green economy, benzina green. Basta aggiungere la parola “green” e ogni cosa si trasforma in favorevole all’ambiente. Eppure, il ruolo del verde nella storia dell’arte non è sempre stato così positivo, anzi, come racconta Michel Pastoureau, uno dei massimi storici del colore al mondo, spesso è simbolo di ciò che è effimero e legato al caso, come la giovinezza, il gioco, il denaro. Il verde è il protagonista della puntata della seria “Storia dei colori”, in onda giovedì 22 agosto alle 19.25 su Rai 5.

Negli esseri umani, il colore verde viene percepito attraverso dei coni (che sono delle cellule fotorecettrici presenti sulla retina dell’occhio) appositamente deputati a distinguere i colori. Esistono tre tipi di coni nell’occhio umano: S, M e L. Ciascuno di questi tipi percepisce un particolare intervallo di colori e la percezione dei singoli colori nasce dalla combinazione dei diversi stimoli. In particolare il colore verde è associato a una stimolazione dei coni M maggiore rispetto alla stimolazione dei coni L (mentre i coni S sono poco stimolati dal verde).

Il verde occupa una grande parte del diagramma di cromaticità CIE, perché è nella zona centrale della percezione dei colori umani.

Siccome le caratteristiche dell’apparato visivo sono differenti per ogni tipo di animale, non tutti gli animali riescono a distinguere il colore verde. Ad esempio i cani non lo distinguono, a differenza dei gatti.

Nel caso dei ragni, il verde è l’unico colore dello spettro visibile umano che possono percepire, oltre a colori nell’ultravioletto (questi ultimi non visibili invece all’occhio umano).

I coloranti per uso alimentare di colore verde comprendono la clorofilla (E140 e E141) e nei paesi dove è permesso, il verde S (E142).

Il verde naturale (e al suo interno, il verde vegetale, il verde animale) e il verde artificiale hanno valori del tutto opposti.

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