Speciale CuriosArte: Wuhan-400. Coincidenza o preveggenza?
Il capitolo 39 del libro Eyes of the Darkness (Gli Occhi dell’Oscurità) narra di un laboratorio a Wuhan. Tale laboratorio è responsabile del rilascio di un virus mortale. L’autore del libro aveva previsto con inquietante precisione l’emergenza sanitaria di questi mesi, anche se al principio la sua storia era leggermente diversa.
Dean Koontz è un romanziere americano, è lui che nel 1981 pubblica questo libro ricco di dettagli sulla diffusione di un virus letale. Inizialmente il thriller di Dean Koontz non era ambientato in Cina, bensì in Russia, dove secondo l’autore gli scienziati dell’Unione Sovietica avevano sviluppato in laboratorio un virus potentissimo, da utilizzare come arma e destinato a contagiare in breve tempo un numero enorme di persone.
In una seconda stesura, datata 1996, il romanziere si trova di fronte alla necessità di apporre variazioni alla sua storia, mantenendola inalterata nella sostanza ma “spostandola” dall’Unione Sovietica, dissoltasi dopo la caduta del Muro di Berlino, alla Cina.
Nel 1985 la storia mondiale aveva voltato pagina. Gorbachev è il nuovo leader dell’Unione Sovietica e le relazioni con gli States si scongelano. Nel 1987 Gorbachev e Reagan firmano il trattato di non proliferazione delle armi nucleari, nel 1989 si arriva alla fine della guerra fredda. Un romanzo in cui i russi erano i cattivi non sarebbe stato accolto bene. Bisognava trovare un nuovo cattivo all’orizzonte. La Cina, paese profondamente comunista con un programma di sviluppo di armi batteriologiche, dopo le dimostrazioni studentesche del 1989 e il sanguinoso giro di vite di Tiananmen, divenne il nemico perfetto.
Si verifica questa strana coincidenza: dovendo scegliere una città dalla quale far partire l’epidemia, a causa di una fuga del contagio da un laboratorio chimico, Dean Koontz decide per la città di Wuhan, oggi divenuta tristemente famosa.
Il virus nella prima edizione, prende il nome dalla città russa di Gorki e viene identificato con il nome di Gorki-400. Nella revisione del ’96 viene ribattezzato Wuhan-400.
La vicenda narrata nel romanzo si svolge intorno al 2020. Profezia o “coincidenza letteraria”?
Spostare la storia dalla Russia alla Cina, ha fatto sì che si verificasse una coincidenza sensazionale. E come se la strana coincidenza non bastasse, la vicenda narrata nel romanzo si svolge proprio intorno al 2020.
“WHUAN-400 È UN’ARMA PERFETTA”
Nel libro si parla di questo virus, chiamato appunto “Wuhan-400”, perché sviluppato nei loro laboratori di RDNA vicino alla città di Wuhan. “Wuhan-400 è un’arma perfetta – si legge – perché colpisce solo gli esseri umani”. In un altro passaggio Koontz scrive: “intorno al 2020 una grave polmonite si diffonderà in tutto il mondo. E sarà in grado di resistere a tutte le cure conosciute”.
“Wuhan-400” è stato il quattrocentesimo microrganismo creato in quel laboratorio di ricerca. Va detto che, come dice il romanzo, a Wuhan esiste davvero un laboratorio che si occupa dello studio dei virus mortali.
Si trova vicino all’epicentro dell’epidemia di coronavirus, proprio accanto a quel mercato alimentare dove si dice che tutto abbia avuto inizio.
Per fortuna le analogie di fermano qui, perché Koontz nel suo libro prevedeva che il virus “Wuhan-400” avesse un tasso di mortalità del cento per cento, mentre l’attuale tasso di mortalità del Coronavirus è del 2 per cento circa. Forse non è una vera e propria profezia ma di certo un caso di apparente, inquietante, e CURIOSA preveggenza letteraria.