SMILE presentano il video di BROKEN KID, dall’album di debutto “The Name Of This Band Is Smile”
Gli Smile presentano oggi il video di “Broken Kid”, uno dei brani contenuti nell’album di debutto “The Name Of This Band Is Smile”, uscito il 26 marzo 2021 (Subjangle / Dotto).
Tra Jim Jarmusch e Derek Jarman, “Broken Kid” racconta per immagini l’estetica degli Smile e il viaggio di una persona alienata e spaventata nello sdoppiamento, nella paura e nella tensione che questi tempi incerti stanno infilando a forza nel corpo di tutti noi.
Diretto da Luca Vigliani (già regista del video di “Every New Mistake”), “Broken Kid” vede Michele Sarda, cantante della band, camminare per le strade di una Torino presenza/assenza fantasma. Gli spettri della città industriale, le architetture abbandonate quando mai finite, sono eco fortissima di una città che ha rinunciato, di una generazione appesa e incerta tra lavori precari e malpagati e sentimenti intensissimi che non riescono a venire fuori. “Broken Kid” racconta il lato più inquieto della nevrosi nascosta in una melodia scintillante. Il video suona per immagini in cui si crea spazio, le sensazioni si sedimentano e viaggiano.
Le location torinesi del video sono: Cimitero monumentale; via Catania; via Perugia; Lungodora Siena; ex-Mercato dei fiori; corso Verona. Sul finale si scorge l’ecomostro nei pressi di Torre San Giorgio, sulla strada da Torino a Saluzzo
THE NAME OF THIS BAND IS SMILE – L’ALBUM DI DEBUTTO DEGLI SMILE
Il disco è stato anticipato durante l’anno dai singoli “Every New Mistake”, “Just So You Know”, “Time To Run” e “From Here On” ed esce pochi giorni prima del video “Broken Kid” e rispecchia pienamente lo spirito della band torinese che racconta la monotonia e l’alienazione della vita contemporanea attraverso canzoni da tre minuti, capaci di unire al nervosismo post-punk della sezione ritmica e la melodia di una chitarra jingle-jangle una voce empatica, potente e riflessiva.
La musica degli Smile (Michele Sarda alla voce, Hamilton Santià alla chitarra, Francesco Musso alla batteria e Mariano Zaffarano al basso) è permeata da uno strato di alienazione e straniamento: un indie rock con accenni jangle e post punk che racconta un disagio tanto personale quanto collettivo di una società sospesa senza apparente via d’uscita. Con un sound che ricorda R.E.M. e The Smiths, gli Smile creano musica al tempo stesso melodica ed esplosiva per raccontare un quotidiano fatto di burocrazia, incapacità di azione, bollette da pagare e precarietà.