SKY TG24 / STORIES – Oggi ospite RAF
È Raffaele Riefoli, in arte Raf il protagonista della nuova puntata di “Stories”, il ciclo di interviste ai principali interpreti dello spettacolo di Sky TG24. Ospite del vicedirettore della testata Omar Schillaci, con la regia di Francesco Venuto, il cantante si racconta in “Raf – Il mio battito normale”, in onda lunedì 24 aprile alle 21 su Sky TG24 e sempre disponibile On Demand.
Un concept dal titolo “‘La mia casa’: un nuovo progetto che comprende un nuovo album in uscita, un libro per raccontarsi e un tour (prodotto da Friends & Partners) che lo porterà in giro per l’Italia. “E anche una canzone che è contenuta in quest’album che parla sostanzialmente di tutto quello che mi ha portato ad essere oggi quello che sono e di tutto quello che mi circonda, perché La mia casa è fatta di viaggi, di strade, di musica, di poesia e anche di persone che mi hanno accompagnato. La mia casa è il palco di un concerto…”, ha spiegato il cantante.
Racconti e rivelazioni nella chiacchierata che ripercorre alcune delle tappe della sua vita e prestigiosa carriera. Dalla sua infanzia (“In una casa umile: mio padre era operaio e mia madre casalinga, con un fratello maggiore di due anni, Rino. Entrambi tifosi dell’Inter”) al gruppo rock/punk dei Cafè Caracas, prima del successo internazionale con “Self control”, circa 40 anni fa, di cui del video diventato poi iconico, ammette: “Ad oggi sono ancora dubbioso. Ero molto perplesso perché non rispecchiava esattamente quello che avrei voluto fare. La casa discografica diceva però che questo modo di girare il video avrebbe funzionato in Germania e così è stato. Io invece avrei evitato il green screen e tutti quegli effetti… Questa dance bavarese mi metteva un po’ a disagio”. Un successo arrivato nonostante la sua timidezza: “Ora la gestisco meglio, si può controllare. Quando ero più giovane mi ha creato problemi”. Quindi tantissime canzoni scritte da e con Giancarlo Bigazzi diventate popolarissime negli anni ’80 e ’90: da “Gente di Mare” interpretata con Umberto Tozzi, alla sua prima partecipazione del Festival di Sanremo con “Inevitabile follia” a cui ne seguono altre, e ammette: “Ho un rapporto di odio amore con il Festival di Sanremo perché ho sempre pensato che la musica non dovrebbe essere sottoposta a gara, io, come altri artisti, l’ho vissuto sempre con grande tensione. Certo, è una cosa che piace alla gente, visto i numeri che fa. Però per me personalmente non è quello che penso si dovrebbe fare con la musica, che è una forma di comunicazione, anche di intrattenimento, diversa: nella musica ascolto, mi ritrovo, mi ci butto dentro, mi dà forti emozioni”. Sono arrivate poi “Ti pretendo”, “Oggi un Dio non ho”, “Battito animale” con cui ha vinto un Festivalbar e tantissime altre hit. Un percorso raccontato nel libro in cui cita anche i giri in bici con Pino Daniele: “In realtà è successo poche volte, erano più le volte che stavamo in studio a parlare e a suonare. Abitavamo vicini e c’era un periodo che lui aveva voglia di andare in bici però come molti grandi artisti, molti poeti, non aveva il dono della vista ma riusciva a mettere a fuoco l’immagine guardando un po’ da un lato e quindi aveva bisogno di una compagnia. E quindi abbiamo fatto dei bei giri tra le campagne a nord di Roma”.
Durante la messa in onda dell’intervista comparirà un QR Code che permetterà, inquadrandolo con la telecamera del proprio smartphone, di accedere a una serie di contenuti speciali dedicati all’artista, disponibili sul sito skytg24.it. Tutte le interviste di “Stories” sono anche proposte tra i podcast di Sky TG24, sul sito skytg24.it e sulle principali piattaforme di podcasting.