SICILIAMBIENTE: 22 i corti in concorso con un’anteprima mondiale e 5 anteprime italiane da tutto il mondo
Annunciati i corti in concorso alla 13a edizione di SiciliAmbiente che si svolgerà dal 18 al 24 luglio a San Vito Lo Capo. Il Festival diretto da Antonio Bellia, con la direzione organizzativa di Sheila Melosu, è da sempre un importante punto di riferimento a livello nazionale e internazionale per il cinema legato alle tematiche ambientali, ai diritti umani, allo sviluppo sostenibile e alla biodiversità.
Tra i corti in concorso un’anteprima mondiale e 5 anteprime italiane da ben 19 paesi di tutto il mondo.
Questi i 12 corti in concorso:
100 Days of Badass Women di Douglas John Imbrogno dagli Usa in anteprima italiana. Un’artista del West Virginia si è tirata fuori da una depressione dipingendo 100 ritratti in 100 giorni di donne notabili “toste” del presente e del passato.
A Fistful of Rubbish di David Regos, dalla Spagna in anteprima italiana, è ambientato nel deserto di Tabernas in Spagna. Unico deserto d’Europa e area nota per essere stata lo sfondo di molti famosi film di Sergio Leone, purtroppo è zona afflitta dai rifiuti. Ma un gruppo di gente del posto sta formando una squadra e prendendo in mano la situazione.
Dall’Italia Altromare: Pesca Professionale per la Biodiversità di Stefano Romano. Altromare è un progetto che, mediante il diretto coinvolgimento delle comunità di pescatori locali, soprattutto nella raccolta di rifiuti plastici in mare, si è posto l’obiettivo di ripristinare e preservare la delicata biodiversità marina nelle coste di Campania, Calabria e Puglia.
Sempre dall’Italia Elettra di Alessandro Quadretti in anteprima mondiale con protagonista Lisa Granuzza Di Vita, attrice elettrosensibile. Elettra è una ragazza come tante: studia, condivide l’appartamento con una co-inquilina di cui è amica intima e vive i suoi giorni con spensieratezza. Improvvisamente, però, scopre di soffrire di elettrosensibilità…
Faleminderit di Nicolas Neuhold (Lussemburgo). Nel 1921 un cartografo lussemburghese visita l’Albania per preparare mappe per il nuovo paese indipendente. Durante la caotica Conferenza degli ambasciatori di Parigi, un’osservazione da lui fatta cambierà l’esito della riunione diplomatica.
From Trash to Treasure: Turning Negatives into Positives di Iara Lee girato tra Usa, Bulgaria, Lesotho. Dall’erosione, al pascolo eccessivo, alla persistente povertà, la popolazione del Lesotho, un paese montuoso circondato dal Sudafrica, deve affrontare una serie di sfide difficili. Un racconto attraverso l’arte di diversi designer, registi, musicisti.
God’s Daughter Dances di Sungbin Byun dalla Corea in anteprima italiana. Una ballerina transgender, Shin-mi, riceve una chiamata dalla Military Manpower Administration, per partecipare all’esame del servizio militare.
I Am Afraid to Forget Your Face di Sameh Alaa girato tra Egitto, Francia, Belgio, Qatar, vincitore della Palma d’Oro a Cannes. Dopo 82 giorni passati lontano dalla sua amata, Adam è pronto a tutto pur di affrontare la distanza che li separa.
Ancora due corti dall’Italia Inverno di Giulio Mastromauro miglior corto ai David di Donatello 2020. Timo, il più piccolo di una comunità greca di giostrai, si trova ad affrontare insieme ai suoi cari l’inverno più duro.
Jabal – La Montagna di Alessio Genovese in anteprima italiana. Giusy è stanca di vivere nella comunità in cui è cresciuta, nell’indifferenza dei più grandi e l’ostilità delle sue compagne. Decide di tagliare i legami che la costringono e si avventura da sola per le strade di una Palermo grigia e aggressiva.
Max di Florence Hugues, dalla Francia in anteprima italiana, è la storia di una giovane meccanica.
Questi i 10 corti animati in concorso:
Le Renard et L’Oisille di Sam e Fred Guillaume (Svizzera, Belgio). Una volpe solitaria diventa padre per un uccellino appena nato. Formano una famiglia fino a quando il destino non mostra che devono percorrere strade diverse.
Asmahan la Diva di Chloé Mazlo dalla Francia. La vita di Asmahan, la diva e principessa drusa è stata breve, ma intensa: matrimoni, gloria, spionaggio, amanti, alcol, poker, suicidi, omicidi, scandali, una misteriosa morte tra le acque del Nilo… Questa Marilyn orientale ha segnato l’età d’oro delle commedie musicali egiziane.
Sempre dalla Francia Glace à l’Eau di Mathieu Barbe, Damien Desvignes, Victor Hayé. Separato dal suo ghiacciaio, un curioso iceberg va alla deriva con le correnti. Si meraviglia poi di scoprire, con un po’ di timore, un mondo tanto maestoso quanto tormentato.
Mila di Cinzia Angelini (Usa, Uk, Canada) è la storia di una bambina che si ritrova nel pieno dei bombardamenti del 1943 a Trento, in seguito ai quali rimane senza famiglia. Con l’aiuto di una donna che come lei ha perso parte della sua vita, Mila riesce però, grazie alla sua immaginazione, ad aggrapparsi alla speranza di un futuro migliore.
Ancora dalla Francia Le Musicien di Reza Riahi. Durante un feroce attacco, un giovane musicista e l’amore della sua vita vengono brutalmente separati l’uno dall’altro. Cinquant’anni dopo, il musicista è chiamato a suonare al castello Mongolo dove è stata tenuta la sua amata.
Galchenok di Marat Narimanov dalla Russia è la storia di un’amicizia tra un vecchio solitario e un uccellino indifeso, stilizzata come un film degli anni ’60.
Only a Child di Simone Giampaolo dalla Svizzera, dà forma e colore al discorso originale di Severn Suzuki al vertice delle Nazioni Unite di Rio (1992): la disperata chiamata all’azione di un bambino per il futuro del nostro pianeta.
Sad Beauty di Arjan Brentjes dai Paesi Bassi. In un mondo fortemente inquinato, una giovane donna piange la scomparsa di specie animali. Quando si ammala a causa di un’infezione batterica, la natura sembra inviarle un messaggio nelle sue allucinazioni.
Song Sparrow di Farzaneh Omidvarnia girato tra Iran e Danimarca. Un gruppo di rifugiati prova a raggiungere un paese sicuro in cerca di una vita migliore in un camion frigo. Tuttavia, la gelida temperatura del camion trasforma le loro speranze per un futuro migliore in una lotta feroce per la sopravvivenza.
The Empress di Chin-En Chang da Taiwan. In un antico regno orientale, un imperatore è controllato dai suoi ministri. L’imperatore non tollera più la situazione e scappa dal palazzo. Durante la fuga affiorano ricordi d’infanzia. Il padre dell’imperatore non lo prese mai sul serio, perché l’imperatore è in realtà una ragazza.
Il festival annovera 4 sezioni competitive fedeli alla linea della manifestazione: oltre al Concorso internazionale documentari; un Concorso internazionale lungometraggi di finzione, un Concorso internazionale cortometraggi (di finzione e documentari) e un Concorso internazionale dedicato all’animazione.
Come ogni anno, oltre ai premi in denaro per ogni sezione competitiva, offerti da Arpa Sicilia, saranno assegnati il Premio AAMOD, il Premio “Diritti Umani” conferito da Amnesty International Italia e il Premio “Ambiente” conferito da Greenpeace Italia.
L’edizione 2021 del festival, nel pieno rispetto delle normative vigenti in materia di Covid–19, si svolgerà in presenza. SiciliAmbiente Film Festival è realizzato grazie al sostegno della Regione Siciliana, Assessorato Turismo Sport e Spettacolo, Dipartimento Turismo Sport e Spettacolo – Sicilia Film Commission, nell’ambito del progetto Sensi Contemporanei e dal MiC. È promosso dal Comune di San Vito Lo Capo, da Demetra Produzioni e da Associazione culturale Cantiere 7, con la collaborazione di ARPA Sicilia, Amnesty International Italia, Greenpeace Italia e AAMOD, con il sostegno di SCENA UNITA, Fondazione Cesvi, La Musica che Gira e Music Innovation Hub. SCENA UNITA – per i lavoratori della Musica e dello Spettacolo è un fondo privato gestito da Fondazione Cesvi – organizzazione umanitaria italiana laica e indipendente, fondata a Bergamo nel 1985 – in collaborazione con La Musica Che Gira e Music Innovation Hub.