Santa Cecilia omaggia Šostakovič nel 50enario della morte
Con Tugan Sokhiev sul podio e István Várdai solista
La prima parte del programma è interamente dedicata a Šostakovič con due lavori che tra loro non potrebbero essere più diversi. Si inizia con la brillante Ouverture Festiva, originariamente concepita per celebrare i trent’anni dalla Rivoluzione russa e in seguito eseguita spesso durante gli anniversari. A seguire, il Concerto per violoncello n. 2, dall’atmosfera più introspettiva e malinconica, che vede protagonista István Várdai.
Di tutt’altro respiro la seconda parte, che propone Shéhérazade di Nikolai Rimskij- Korsakov, che riversò nella caleidoscopica partitura tutta la sua fascinazione per l’Oriente. La pagina è infatti ispirata alla celebre raccolta di racconti “Le mille e una notte”, da cui sono estrapolati singoli episodi, tra loro slegati. Rimskij- Korsakov scrisse di suo pugno una breve introduzione alla suite, rendendo chiaro il riferimento alla raccolta: «Di molte cose fantastiche gli raccontò Shahrazād, portando le parole di poeti e di canti, volando di fiaba in fiaba, e di racconto in racconto». La suite sinfonica assume, infatti, le sembianze di un racconto musicale, in cui il ruolo di ‘narratore’ è affidato a un tema del violino. Questo, come un vero e proprio filo conduttore, emerge in tutti i movimenti, creando continuità e rappresentando la voce della giovane che nella fonte originaria narrava i racconti.