San Michele: un onomastico “divino” per un Super Tuscan d’eccezione
Il 29 settembre si festeggia San Michele Arcangelo e, come ormai tradizione, anche a Poggio L’Apparita è gran festa.
L’occasione è propizia, infatti, per un assaggio completo dei prodotti vinicoli dell’azienda, che nel 2008, esattamente trent’anni dopo che Agostino Ropolo, patron dell’azienda con la figlia Cristina, si è innamorato di questa parte di Maremma, ha intrapreso l’avventura della vinificazione.
Per questo nuovo viaggio, Poggio L’Apparita si è affidato alle sapienti cure di Pablo Harri, enologo-agronomo scomparso nel 2017 e capace di dare ai vini di Poggio L’Apparita l’impronta che li ha resi famosi e apprezzati. Harri consigliò di aggiungere altri due vitigni internazionali, il petit Verdot e il cabernet sauvignon, ai tre precedenti, di far riposare il vino 12/18 mesi in legno, con l’affinamento in bottiglia per tre anni. Nacque così il San Michele (antica denominazione del casale), da uve selezionatissime, il meglio del meglio, prodotto esclusivamente quando la qualità dei grappoli è tale da garantire il risultato.
Il percorso d’assaggio prevede la più recente novità, ovvero il bianco da sangiovese in purezza, frutto del lavoro del nuovo enologo, Gabriele Gadenz e diverso dai tradizionali bianchi maremmani, che ha subito incontrato il gradimento dei consumatori per il suo gusto fruttato, fresco e persistente. Si prosegue poi con il San Michele n°3 Rosato: si tratta di un vino prezioso prodotto interamente da uve Sangiovese, con una procedura molto particolare: due vendemmie separate, una nella seconda metà di agosto e una quando l’uva è a maturazione completa, due vinificazioni separate, con il metodo della pressatura soffice, e un assemblaggio a novembre. Il passaggio successivo è in acciaio e la messa in commercio dipende dal momento della maturazione. Il risultato è fresco, equilibrato e piacevole.
Il gran finale è il vino di punta dell’azienda, Sua Maestà il San Michele, Super Tuscan del cui processo produttivo abbiamo parlato poco sopra e che soddisfa anche i gusti dei più esigenti, risultando potente, intenso, dalla lunga persistenza e dominato da sentori di frutta a polpa rossa matura. Facile immaginarlo accompagnare i piatti della cucina maremmana, dai sapori forti, oltre che importanti piatti di carne. Interessante la comparazione tra le annate del San Michele, che consente di cogliere le sfumature che conferiscono a ognuna di esse una spiccata personalità, a ulteriore riprova della cura produttiva e l’attenzione alla qualità che caratterizzano l’azienda Poggio L’Apparita.
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