SABA scava nel deserto dell'anima con “HARAM”, un inno all'inclusività e alla libertà di essere se stessi SABA scava nel deserto dell'anima con “HARAM”, un inno all'inclusività e alla libertà di essere se stessi

SABA scava nel deserto dell’anima con “HARAM”, un inno all’inclusività e alla libertà di essere se stessi

SABA scava nel deserto dell'anima con “HARAM”, un inno all'inclusività e alla libertà di essere se stessi SABA scava nel deserto dell'anima con “HARAM”, un inno all'inclusività e alla libertà di essere se stessiIn un mondo musicale dominato da tendenze e luoghi comuni, l’eclettico cantautore olbiese Saba, all’anagrafe Salvatore Saba, continua a sfidare i confini per infrangerli, persegue la missione della libertà di espressione e ci guida in un viaggio tra le dune della melodia e intensità. versi con “Haram” (Virgin Records Italia/Universal Music Italia), il suo nuovo capolavoro dalla voce del cuore realizzato grazie al tocco inimitabile di Cosmophonix Artist Development.

Ascolta su Spotify.

Dopo aver incantato il pubblico con la sua versatilità, dimostrando di saper trasportare con innegabile naturalezza ed eleganza ogni sfumatura della musica pop – da quella più sperimentale ed elettronica di “Offline” (feat. Spoli e Maury) al ritmo rap di “Non hopiù Desiderio”, all’innovazione intrecciata con la cultura popolare di “Aymerich” (feat. Simonetta Spiri) – artisti classe ’97 che ancora una volta rivoluzionano la cultura italiana con un brano intitolato “Haram”, che prende in prestito dall’arabo per sottolineare tutto ciò che è “proibito”, facendoci riflettere sul significato di individualità e integrazione.

“Haram” è un’ode alla libertà di espressione e all’autenticità, una fusione di suoni audaci e liriche potenti che catturano istantaneamente l’essenza dell’identità personale e della lotta per essere veramente se stessi, unici nelle proprie meravigliose peculiarità, in un mondo che spesso etichetta ed emargina.

Saba, con la sua vocalità unica e ricca di colori, capace di racchiudere al suo interno tutto l’arcobaleno delle emozioni umane, ci racconta di un amore sbocciato nel cuore del deserto tra due persone molto diverse tra loro per classe sociale, che tra il timore dell’accettazione e la paura del giudizio, si allontanano a causa delle influenze esterne – «Mi porti a vedere le dune nel Sahara, ma mi lasci la mano se vedi le persone» -, dimostrando come a volte, nonostante i sentimenti d’amore arricchiscano e corroborino l’anima, i preconcetti, le critiche e la vergogna derivata da insensate classificazioni, ci impediscano di essere noi stessi e di vivere appieno le nostre vite.

La scelta del titolo, ha un significato profondo e rilevante: rappresentando tutto ciò che è vietato, si fa portavoce di un messaggio universale di speranza e resilienza potentissimo, che attraverso l’incredibile commistione sonora di modernità e richiami orientali plasmata dalla genialità dei producer dell’Artist Development di Cosmophonix, giunge direttamente nell’intimo di chi ascolta, diventando un inno per coloro che si sentono fuori posto e un mantra, una colonna sonora, per chi segue con coraggio la propria strada sfidando le convenzioni, nonostante le critiche e le sfide che, proprio come tempeste di sabbia nel deserto, tendono ad ostacolarli, offuscando il loro cammino e i loro obiettivi.

«Con “Haram” – dichiara l’artista -, ho voluto scavare nel profondo della mia interiorità e condividere una parte di me che forse non era mai stata così chiara. È una canzone che parla di rompere le regole, di andare controcorrente, di essere se stessi indipendentemente da ciò che ci circonda». Un appello alla disobbedienza a tutto ciò che lega anziché liberare, un grido coraggioso a risvegliare la propria natura e perseguirla senza paura del giudizio, contrassegnato da un’etichetta che è solo un velo destinato a nascondere la paura di chi lo attacca.

“Haram” è accompagnato dal videoclip ufficiale, una vera e propria opera d’arte visiva dal fortissimo impatto emotivo, girato a Olbia e diretto da Paolo Acquaviva, che sarà proiettato in proiezioni nazionali su Sky TG24 il 22 settembre.

Con questa release, e più in generale con il suo nuovo progetto, Saba, ponendosi come faro di liberazione, autenticità e ribellione, vuole dedicarsi ai diritti delle nuove generazioni, rappresentando al meglio la libertà di parola e di vita di ciascuno di noi.

Salvatore Saba è un cantante e cantautore olbiese classe 1997. Appassionato di musica fin da bambino, nel 2017 si dedica al suo percorso artistico, con il supporto di diversi autori famosi vendendo dischi di platino, iniziando a conquistare l’attenzione del pubblico. . e critici. Ben presto raggiunse i suoi primi traguardi, che gli permisero di partecipare a prestigiosi corsi di alta formazione, dai quali apprese lezioni e tecniche, che lo aiutarono ad acquisire conoscenze più elevate della scrittura e dell’interpretazione. La consapevolezza portò alla nascita dei suoi primi lavori inediti, pubblicati per Artist First e in collaborazione con diversi artisti, ai quali si dedicò anche per la produzione di videoclip ufficiali. Nel 2019 esce “Time to Leave”, seguito l’anno successivo da “Good Vibes”, due brani prodotti da Kaizén, che ottengono un notevole successo e lo portano nel 2021, grazie all’incontro con il famoso DJ produttore. No Name, alla realizzazione di “Fireworks”, brano dalle sonorità Dance/House che mette chiaramente in risalto la potenza della sua voce, darà sicuramente il massimo per il mercato italiano. Avvolgente, emozionante, affascinante e versatile, Salvatore Saba è una delle proposte più cool del nuovo cantautore italiano.

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