Romaeuropa: Dorothée Munyaneza celebra la potenza e la forza femminile con “Mailles”
Nel 2017 Dorothée Munyaneza presentava al REf il suo Unwanted: una sinfonia di parole, movimenti e canzoni attraverso le quali raccontare le storie di donne vittime di stupro in guerra. La regista originaria del Rwanda, di nazionalità britannica ma con base a Marsiglia, torna al Romaeuropa Festival il 29 e 30 ottobre all’Auditorium Parco della Musica, in prima Nazionale, per celebrare con Mailles la potenza e la forza femminile riunendo sulla scena sei donne fortemente impegnate e provenienti da differenti zone del mondo.
Voci e storie di cantanti e danzatrici afrodiscendenti si uniscono sul palco per costruire un unico coro, uno spazio in cui esorcizzare i ricordi e i torti subiti.
“In questi anni ho incontrato artiste libere, potenti, impegnate, audaci, ibride, portatori di storie di popoli a lungo emarginati, abusati, segregati, a lungo considerati insignificanti. Ricchi incontri con persone che hanno tanto da raccontarci, da trasmetterci, le loro storie, i loro canti, i loro balli, la loro rabbia, le loro lacrime e le loro risate si rivelano come radici i cui ricordi irrigano le storie che sono anche le nostre – racconta Dorothée. (…) Da tempo volevo raccontare la mia storia, la storia della mia gente. E più incontravo altre artiste provenienti da altri luoghi più ero curiosa e sorpresa dalle loro stesse storie che in un modo o nell’altro erano legate alla mia storia di essere umano. Ora non posso parlare di me senza parlare di loro. Vengono da Bristol, Port-au-Prince, Siviglia, Marsiglia, Berlino o Rotterdam. Io sono loro”.
Insieme all’artista visiva Stéphanie Coudert, Munyaneza intesse narrazioni, costumi e materiali, tradizioni e suoni tramutandoli in punti interrogativi di un’unica domanda che riguarda, ovunque nel mondo, la libertà femminile e quella del corpo. “Mailles è una narrazione universale composta dalle nostre storie intime mescolate (…) ricordi popolati da storie ancestrali, storie attuali. La resilienza come arma di resistenza ci accompagna e costituisce la nostra forza, la nostra bellezza”.
Bio
Dorothée Munyaneza è musicista, autrice e coreografa. Sin dall’inizio degli anni 2000 si è imposta sulla scena internazionale con differenti progetti musicali e coreografici sviluppati a partire dal reale per indagare il rapporto tra memoria e corpo individuale e collettivo e portare in scena le voci di coloro che tacciono, affrontando la storia del genocidio dei Tutsi, la violenza sulle donne, le disuguaglianze razziali per far sentire il silenzio e rendere visibili le cicatrici della Storia.
Originaria del Rwanda, Dorothée Munyaneza lascia Kigali nel 1994 a 12 anni per stabilirsi con la sua famiglia in Inghilterra. Ora di nazionalità britannica, ha studiato musica alla Jonas Foundation di Londra e scienze sociali a Canterbury prima di stabilirsi in Francia. Nel 2004 ha composto ed eseguito la colonna sonora del film Hotel Rwanda di Terry George e nel 2005 ha partecipato alla registrazione dell’album “Anatomic” del gruppo Afro Celt Sound System. Nel 2010 ha pubblicato un album da solista registrato con il produttore Martin Russell e ha collaborato nel 2012 all’album Earth Songs del compositore James Brett. Ma nel suo percorso Munyaneza ha creato un dialogo tra musica e altre modalità espressive come la danza, la poesia, la musica sperimentale e collabora con differenti personalità della danza contemporanea come Nan Goldin, Mark Tompkins, Robyn Orlin, Rachid Ouramdane, Maud Le Pladec e Alain Buffard. Nel 2013 ha creato la sua compagnia Kadidi e nel 2014 ha firmato la sua prima creazione “Samèdi Detente” seguita dallo spettacolo “Unwanted” presentato per la prima volta nel 2017 al Festival di Avignone e poi in tutto il mondo per più di cento volte. Le due pièce hanno avuto un grande successo internazionale e continuano ad essere ospitate in tutto il mondo (Europa, Sud America, Stati Uniti, Africa).
Artista associata al Theatre de la Ville de Paris, Dorothée Munyaneza ha presentato nel maggio 2019 nell’ambito di Chantiers d’Europe una performance-concerto dal titolo “Wood” insieme ai musicisti Benjamin Colin e Daniel Ngarukite oltre alla danzatrice di flamenco Yinka Esi Graves. Nel 2014 + stata, inoltre, membro della giuria del concorso “Danse Enlarged” e nel 2019 di “Africa Simply the best” dal laboratorio di Ankata del coreografo Serge-Aimé Coulibaly.
Crediti
Ideazione: Dorothée Munyaneza
Con: Ife Day, Yinka Esi Graves, Asmaa Jama, Elsa Mulder, Nido Uwera, Dorothée Munyaneza
Collaborazione artistica, costumi: Stéphanie Coudert
Consulenza scenografica: Vincent Gadras
Ringraziamenti: Hlengiwe Lushaba Madlala, Zora Santos, Keyierra Collins
Musica: Alain Mahé, Ben Lamar Gay, Dorothée Munyaneza
Creazione sonora: Alain Mahé
Creazione luci: Christian Dubet
Direzione di produzione e sviluppo: Emmanuel Magis – Anahi, assisté de Margot Delorme
Regia generale: Marion Piry
Regia luci: Marine Levey et Anna Geneste
Regia del suono : Camille Frachet
Traduzione sottotitoli: Olivia Amos
Produzione: Compagnie Kadidi / Anahi
Coproduzione: Charleroi danse – Centre Chorégraphique de la Fédération Wallonie (Bruxelles), Châteauvallon – Scène Nationale, Théâtre de Saint-Quentin-en-Yvelines, Le Grand T – Théâtre de Loire-Atlantique, CCN Ballet National de Marseille, NEXT festival / La Rose des vents, scène nationale Lille Métropole Villeneuve d’Asq,Théâtre National de Bretagne (Rennes), Théâtre de Nîmes – Scène conventionnée d’intérêt national – Art et Création – Danse Contemporaine, Théâtre de la Ville-Paris, Festival d’Automne à Paris
Corealizzazione: Les Spectacles vivants – Centre Pompidou, Paris ; Théâtre de la Ville-Paris, Festival d’Automne à Paris
Avec le soutien de la DRAC Provence-Alpes-Côte d’Azur, Ministère de la Culture, du Fonds de dotation du Quartz – Scène nationale de Brest, de La Chartreuse de Villeneuve lez Avignon – Centre national des écritures contemporaines, de la SPEDIDAM et du Département des Bouches du Rhône.
Dorothée Munyaneza è artista associata al Théâtre de la Ville-Paris.
Manifestazione organizzata nel quadro de la Saison Africa 2020 con il sostegno del Comité des mécènes costituito da: Fondation Gilbert et Rose-Marie Chagoury, Orange, Total Foundation, Axian, Groupe Sipromad, JCDecaux, Pernod Ricard, Sanofi, Société Générale, VINCI, CFAO, ENGIE, Thales, Thomson Broadcast et Veolia
Dorothée Munyaneza è stata in residenza a Chicago (USA) con il sostegno de la FACE Foundation,il Consolato francese a Chicago, l’Institut Français Paris ; e in partenariato con High Concept Labs, Ragdale Foundation, Experimental Station, Poetry Foundation, France Chicago Center à l’Université de Chicago.
Con il sostegno di l’Adami
Debutto a Charleroi il 23 e il 24 ottobre 2020 (Belgio)
In partnership con France Culture