Recensione: “Verde Eldorado” – Il luogo ambito
Verde Eldorado
di Adrián N. Bravi (Autore)
Nutrimenti, 2022
L’io narrante di questo romanzo ambientato nel secolo XVI è Ugolino, un ragazzo veneziano che, scampato miracolosamente a un devastante incendio, deve trascorrere le sue giornate chiuso in una stanza e perennemente coperto da un cappuccio per nascondere il suo volto deturpato, “senza orecchie e senza capelli, con un naso che non sporge”, “la pelle sgualcita, le mani deformi, gli occhi sbilenchi”. Il padre, per offrirgli una seconda possibilità o per qualche altro imprecisato motivo, decide di farlo imbarcare sulla nave di Sebastiano Caboto, l’esploratore che, seguendo il richiamo dell’Ulisse dantesco, era in partenza per le Indie e verso l’ignoto.
Ugolino, non solo trascrive sul diario di bordo tutte le vicissitudini dell’equipaggio, alcune delle quali terribili, ma anche le descrizioni dei luoghi visitati e dei popoli incontrati, intervallate da riflessioni in merito al proprio passato e alle persone con le quali era stato in contatto.
Data l’età che ha il protagonista all’inizio del racconto, questo può essere considerato a tutti gli effetti un romanzo di formazione e di riscoperta da parte di Ugolino, il quale impara che la realtà può essere interpretata in modi diversi. La lettura del romanzo di Adrian Bravi, oltre alla possibilità di rileggere secondo un’angolazione diversa il periodo delle grandi esplorazioni, offre, infatti, molti spunti di riflessione su come viene concepita la disabilità e sulla possibilità di vedere le cose da un’altra prospettiva, da un’altra angolazione.
Nel nostro immaginario collettivo l’Eldorado è quella terra traboccante oro verso cui gli europei ambivano arrivare per impadronirsi delle sue ricchezze, ma nel titolo del libro di Adrian Bravi alla parola Eldorado è accostato l’aggettivo verde e quindi il lettore intuisce che si tratta di qualcosa di diverso. Quel colore ovviamente fa venire in mente la boscaglia e, via via che proseguiamo nella lettura di quest’affascinante romanzo, ci rendiamo conto che Ugolino, il protagonista, in questo “Verde Eldorado” trova finalmente il luogo dove non deve più nascondere la sua faccia sfigurata e non è considerato un mostro, bensì “un privilegiato” dagli dei. In quella terra lontanissima e diversissima dalla sua Venezia, lui ha trovato il suo eldorado, cioè quella ricchezza interiore che gli viene da una nuova identità e di cui è giustamente fiero.