Recensione: "Velluto verde" - le "chiavi della felicità" Recensione: "Velluto verde" - le "chiavi della felicità"

Recensione: “Velluto verde” – le “chiavi della felicità”

Recensione: "Velluto verde" - le "chiavi della felicità" Recensione: "Velluto verde" - le "chiavi della felicità"“Da bambini desideriamo toccare, vivere “da grandi”, con l’assurda convinzione che i grandi abbiano le “chiavi della felicità”; quando ci diventiamo, grandi, ci accorgiamo, spesso, che quelle chiavi le abbiamo lasciate nel taschino del cappottino da bambino e dobbiamo ritrovare il bambino per recuperare le chiavi che aprono la porta della “felicità”! E quanti di noi lo fanno sul serio, questo piccolo passo da gigante?”.

Così scrive Marianna Gagliardi nel suo libro “Velluto verde”, edito da Graus Edizioni.

Questa citazione riflette appieno il libro e ciò che lascia trasparire.
La curiosità che la scrittrice (diventata una protagonista del suo stesso libro) mostra è molto simile a quella di un bambino.
Nel suo testo, per l’appunto, Marianna diventa una protagonista e ci parla di Valerio, un suo amico di vecchia data a cui lei per un motivo o per un altro non si era avvicinata più di tanto, narrandoci del loro incontro del tutto casuale dopo anni.

Da tale incontro nascerà l’incanto di una storia che lui comincerà a raccontarle: quella dei due vicini di casa Gambino e Gambetta.

Entrambe le storie narrate nel libro sono ambientate a Napoli, in entrambe si riescono a scorgere dettagli meravigliosi della città, quasi come se il lettore fosse trasportato nei luoghi descritti e osservasse tutto con la meraviglia degli occhi di un bambino che vede posti nuovi per la prima volta.

La storia raccontata da Valerio mostra come questi due personaggi, per quanto opposti caratterialmente, risultano molto simili.
Gambino è un gentiluomo anziano che ha girato il mondo e vive da solo (in una casa impeccabilmente perfetta) dopo la triste perdita della moglie, fabbrica giocattoli per i bambini del quartiere e caratterialmente è “un pezzo di pane”,come si suol dire.

Gambetta (o meglio Margherita) è anch’essa un’anziana signora, descritta come una bella donna che però ha sempre avuto un difetto estetico, una gamba che con il passare degli anni si accorcia sempre più, ragione del suo carattere brusco e avverso, soprattutto nei confronti degli uomini. Gli uomini dai quali è sempre stata schernita e illusa per il suo unico effettivo difetto. Però nonostante questo, come Gambino fa con i giocattoli, è sempre molto buona con i bambini (quasi quanto i dolci che ogni mattina prepara per loro!).

La scrittura di Marianna Gagliardi è quasi un racconto orale, come quello che a volte fanno i nostri nonni parlandoci del loro passato, basta immergersi nelle sue pagine e lasciarsi meravigliare e incuriosire dalla storia di Mastro Gambino e Donna Gambetta, oltre che dalla bellissima Napoli.

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