Recensione: Trappola mentale - L'emozione e il dolore Recensione: Trappola mentale - L'emozione e il dolore

Recensione: Trappola mentale – L’emozione e il dolore

Recensione: Trappola mentale - L'emozione e il dolore Recensione: Trappola mentale - L'emozione e il doloreTrappola mentale
di
Maria Teresa Casella
Edizioni Autori Indie

Ci sono libri che si lasciano leggere in un fiato, ogni pagina letta chiama la successiva, i personaggi diventano da subito familiari e, come fossero vecchi e cari amici, non vorremmo abbandonarli. O almeno, non prima di aver saputo tutto di loro. Trappola mentale è uno di questi libri: non si fa chiudere prima dell’ultima pagina.

Si tratta di un thriller psicologico dal ritmo incalzante e coinvolgente, della cui trama è bene dare solo un accenno, per non togliere il piacere della lettura.

La protagonista, Giorgia, è una ragazza interrotta a causa di una malattia invalidante e troppo spesso sottovalutata, ancora molto poco conosciuta in particolare nelle sue forme acute. La ragazza è affetta da una forma grave e cronica di emicrania, che le condiziona l’esistenza e le rende difficile ogni tipo di relazione. La malattia nel romanzo ha un ruolo fondamentale, e molti degli accadimenti ruotano intorno a essa. È un’entità fisica la cui presenza iniziamo a percepirla da lontano, attraverso segnali anticipatori e angoscianti. Giorgia ha presto imparato a modulare la vita intorno a questi segnali, il suo tempo è continuamente frammentato dalle crisi, che la costringono a sparire nella sua camera per giorni, sacrificando amicizie e lavoro. Anche i pesanti farmaci che è costretta ad assumere per alleviare il dolore sono invalidanti: ne deve ingerire in dosi sempre più alte subendo effetti collaterali pesanti.

Conosciamo Giorgia e la sua emicrania sin dalla prima pagina:

La inseguiva ormai da ore. Presto avrebbe avuto il sopravvento e le avrebbe fatto male. Giorgia non poteva bloccare la crisi, né difendersi. Respirava con affanno. I finestrini si stavano appannando, ma non volle aprirli. Anche col riscaldamento acceso e col giaccone abbottonato sotto il mento, anche se nella testa sentiva divampare un gran calore, era scossa da brividi di freddo.

Giorgia vorrebbe avere una vita normale, non si arrende al dolore; qualcosa cambia quando legge il trattato del neurologo Oliver Sacks e apprende che emozioni più forti del dolore sconfiggono il dolore stesso. La ragazza scopre che funziona, e va in cerca di emozioni talmente estreme che la porteranno in una dimensione di orrore inimmaginabile.

Viene trovata in una villa appena fuori Roma, drogata e vicino al cadavere di un uomo assassinato – non rischio di fare spoiler perché questo avviene nelle prime pagine del romanzo. È lei la colpevole? Giorgia non ricorda niente della serata. Sarà il vicequestore Marcello Lazzeri della Squadra Mobile di Roma a condurre le indagini, durante le quali incontrerà personaggi non proprio raccomandabili.

Trappola mentale è un thriller psicologico, dove centrale è il tema del dolore che costruisce intorno alla protagonista una trappola nella quale rischiano di finire invischiate tutte le persone che entrano nel suo raggio d’azione, anche il lettore.

Maria Teresa Casella con abilità congegna un mondo labirintico, nel quale si oscilla di continuo tra immaginazione e realtà: la mente, quando iper-stimolata, può creare deliri e confondere ciò che è con ciò che non è. A tal proposito, un personaggio chiave del romanzo dice: Lei mi chiede se Giorgia potrà recuperare i ricordi della notte dell’omicidio, ma il punto è un altro: quei ricordi saranno autentici stralci di memoria o il prodotto di fantasticherie elaborate da un cervello sofferente?

L’autrice ha saputo dar vita a un personaggio femminile potente e tormentato: nel corso della lettura si può essere con lei e contro di lei, perché è adesso tenera e fragile, adesso dura e scostante. D’altra parte, Casella già in precedenti romanzi, uno su tutti Storie Sbagliate uscito nel 2022, ha già dato prova di riuscire con perizia a indagare sulle fragilità e contraddizioni dell’essere umano, descrivendone con grande lucidità e realismo emozioni, perversioni, dolori e malattie.

Nello stesso tempo, molto ben caratterizzati risultano essere anche i personaggi minori a ognuno dei quali la scrittrice riserva, nel corso della narrazione, uno spazio che li rende unici, a partire dal vicequestore Marcello Lazzari che con la sua umanità e gentilezza si discosta dallo stereotipo dell’investigatore ruvido al quale siamo abituati.

Trappola mentale si dipana attraverso una mappa narrativa molto ben congegnata, che si fa seguire senza farci perdere la rotta, e senza svelare niente che l’autrice non voglia. Il timing del romanzo è sempre alto e ben calibrato, pur non essendo un giallo classico. Infatti, l’omicidio è il fattore scatenante ma non centrale della storia, che si apre invece su molte altre questioni, quali la malattia cronica, la solitudine, i pericoli del web, l’omofobia.

Un giallo che non mi ha lasciata indifferente e che consiglio anche a coloro che non sono lettori assidui del genere.

Maria Teresa Casella, nota anche con lo pseudonimo di Theresa Melville, è autrice di numerosi romanzi che spaziano dal genere storico al noir. A Roma, nel settembre del 2013, insieme ad altre scrittrici italiane, ha fondato EWWA – European Writing Women Association – l’associazione che riunisce scrittrici, giornaliste, sceneggiatrici e donne che operano nel settore della scrittura. È membro di giuria in diversi premi letterari e cura laboratori di scrittura creativa.

 

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