Recensione: “Sulle tracce di LeRoux – la vera storia della sconfitta di un genio criminale e del suo impero”. Quando la genialità sfocia nella malvagità e nella corruzione dell’animo umano.
“Vidi il mistero inconcepibile di un’anima che non conosceva né freno, né fede, né paura, e che pure lottava alla cieca con se stessa”.
Joseph Conrad
Questo è “SULLE TRACCE DI LEROUX – LA VERA STORIA DELLA SCONFITTA DI UN GENIO CRIMINALE E DEL SUO IMPERO” di Elaine Shannon (Edizioni HarperCollins), reporter investigativa esperta di terrorismo, crimine organizzato e spionaggio.
Paul Calder LeRoux “il primo signore del crimine ad operare nel regno del cyberspazio”, con i suoi centosessanta chili di peso e l’aspetto di un”mastino”, riesce a creare con la genialità del suo intelletto un’industria telematica volta al commercio di farmaci, droghe, armi e quanto appetibile alla criminalità organizzata al fine di guadagnare sempre più denaro, più ne accumulava, più ne desiderava.
“Era convinto che sarebbe diventato il più grande di tutti i tempi. E se anche lo avessero preso, sarebbe comunque finito sui libri di storia. Voleva destare meraviglia, un silenzio attonito, terrore puro. E se il segno che avrebbe lasciato sulla storia fosse stata una grossa ferita sanguinante, bé, il mondo se la meritava”.
L’autrice, come già detto in precedenza, reporter investigativa esperta di terrorismo, crimine organizzato e spionaggio, dopo sei anni di studi, ricerche, interviste ai personaggi coinvolti (eccetto il protagonista che non le hanno mai permesso di incontrare), ha realizzato una storia si romanzata, ma basata su fatti realmente accaduti. Il lettore viene letteralmente catapultato in una serie di vicende che potrebbero essere definite tipiche “da film americano”, con la differenza che invece é tutto vero, ma pur avendo la consapevolezza di “sapere come va a finire” la suspance resta alta per tutta la durata della narrazione. Non si può non sentirsi estremamente vicini “ai buoni”, ovvero la squadra speciale della DEA ( Gruppo 960) comandata da Milione, e restare col fiato sospeso nella speranza che nulla di male possa accadere ai suoi componenti o che qualcosa non possa andare per il verso giusto.
“Dieci arresti in tre continenti in nove ore. Era questo il piano. Cosa poteva andare storto? Niente o tutto. Il mattino del 25 settembre 2013, nell’istante stesso in cui Cindric e Stouch davano il via alle operazioni contro il network criminale di LeRoux, entrò in gioco anche la legge di Murphy”.
E mentre il lettore, con l’attenzione sempre alta, segue le vicende che hanno portato allo smantellamento della rete criminale creata da un uomo solo, non può esimersi dal chiedersi come una sola mente sia stata in grado di creare un tale impero e di pianificare gli omicidi di coloro all’improvviso non erano più nelle sue corde, nessuno era più al sicuro con Paul LeRoux, né i nemici, né gli amici.
“I narcisisti sono allo stesso tempo indifferenti e insaziabili, per questo sono eccellenti innovatori. Non si fermano mai e non cedono di fronte né alla logica né alla compassione. Gli agenti conclusero che Paul LeRoux era stato fermato prima che potessero comprenderne l’effettiva malvagità”.
Nonostante l’autrice non sia mai riuscita a parlare personalmente con LeRoux, é innegabile la bravura con cui ha rappresentato al lettore un quadro chiaro e definito di una delle più grandi menti criminali, innovative e tecnologiche del nostro secolo. Paul Calder LeRoux é l’esempio lampante di cosa si può creare attraverso quella tecnologia che sta diventando sempre di più elemento fondamentale ed irrinunciabile della nostra vita di tutti i giorni e magari riuscire anche a farla franca, ma fortunatamente non é stato questo il caso.
“Quella cosa che ha dentro si agita ancora, graffia per uscire e far male a qualcuno. E, secondo Cindric e Stouch, LeRoux non riuscirà mai a resistere e a non uscire dall’ombra, in un modo o nell’altro. – Penserà che non potranno esserci un altro Eric o un altro Tommy – dice Stouch – E invece ci saranno”.