Recensione: “Sudditi di un altro Dio” - Cristiani sotto la Mezzaluna, musulmani sotto la Croce. Recensione: “Sudditi di un altro Dio” - Cristiani sotto la Mezzaluna, musulmani sotto la Croce.

Recensione: “Sudditi di un altro Dio” – Cristiani sotto la Mezzaluna, musulmani sotto la Croce.

Recensione: “Sudditi di un altro Dio” - Cristiani sotto la Mezzaluna, musulmani sotto la Croce. Recensione: “Sudditi di un altro Dio” - Cristiani sotto la Mezzaluna, musulmani sotto la Croce.Sudditi di un altro Dio
di Luigi Andrea Berto
Salerno Editrice

Il libro di Luigi Andrea Berto, insegnante di Storia medievale presso la Western Michigan University, ripercorre accuratamente e dettagliatamente, le vicissitudini tra la fede musulmana e quella cristiana nell’arco dei secoli dalla nascita fino a tempi più recenti.

Le fonti a cui lo scrittore ha attinto, come lui stesso tiene a sottolineare, sono molteplici e attendibili cosa che gli ha potuto permettere una visione imparziale nel descrivere i rapporti tra cristiani e musulmani.

Non si tratta infatti di “giudicare” quale sia stata ed è la fede più “giusta”, più battagliera o più tollerante ma di analizzare le ripercussioni che le due fedi hanno avuto nei rapporti tra dominatori e assoggettati.

Certo non mancano le atrocità perpetrate dall’una e dall’altra parte come quando i Musulmani obbligavano i Cristiani a uccidere tutti i cani, animali ritenuti impuri e portatori di malattie, tanto che “cane” divenne l’appellativo a loro riservato e agli Ebrei di seppellirli mentre i Cristiani nel 1099 durante la conquista di Gerusalemme, gettavano i neonati turchi nell’acqua bollente.

Non è molto sicuro se le varie restrizioni imposte sia dall’una che dall’altra parte, fossero in realtà messe in atto, vuoi per puro lassismo o spesso per pura convenienza come nel caso di papa Innocenzo 3° che nel 1215 emanò leggi e divieti contro i musulmani ma che alla fine non vennero messi in atto dai sovrani. Anche per quello che riguarda la gestione dei conflitti giudicati nei tribunali, c’era una certa libertà da ambo le parti di prendere decisioni purché questo non fosse in netto contrasto con le loro leggi.

Le due religioni, entrambe monoteiste, avevano come punto di riferimento il testo sacro, anche se per ironia, i musulmani consideravano il cristianesimo, una religione politeista in quanto si rifaceva alla Santa Trinità, quindi con tre divinità e venivano considerati idolatri in quanto “adoratori della Croce”.

Dall’altro canto Maometto era giudicato un impostore dedito alla magia e la leggenda riferisce che il suo corpo fu mangiato dai maiali tanto che tuttora i musulmani non si cibano di questo animale.

Dall’altra parte uno scrittore di Siviglia riferisce che alle donne musulmane era rigorosamente proibito andare in Chiesa perché i sacerdoti erano considerati libidinosi e sodomiti.

Certo è che il popolo dell’Islam puniva i rapporti sessuali tra i musulmani e i cristiani con la castrazione dei maschi e il taglio del naso nelle donne

Una prassi disumana da parte dell’Islam era quella della conversione obbligatoria alla loro religione pena la morte cosa che spesso avveniva e la circoncisione dei bambini che dimenticavano di essere nati cristiani. Per questo non era raro che per sfuggire alla schiavitù o evitare la punizione per crimini commessi, ci fossero state conversioni alla religione del dominatore o il caso dei cristiani che offrivano i loro figli alla fede musulmana affinché potessero fare carriera.

Ci sono stati però anche momenti di condivisione di credenze, luoghi e templi tanto da riunirsi per celebrare insieme feste religiose (La Domenica delle Palme.)

Berto tende a sottolineare che anche da parte dei cristiani le ostilità furono molto intense e violente e volte soprattutto a scacciare dai propri territori i fedeli della mezzaluna.

In ultimo, l’autore fa un’analisi non troppo positiva dell’impossibilità, almeno fino al 2015, di un accordo pacifico tra cristiani e musulmani.

Luigi Andrea Berto ha pubblicato numerosi libri e, oltre a insegnare Storia medievale, ha pubblicato libri e si occupa della percezione dell’altro, dei rapporti tra Occidente e Oriente e dell’uso della storia.

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