Recensione: “Putin e la Russia. L’ascesa di un dittatore” – La piega sbagliata della storia
Putin e la Russia. L’ascesa di un dittatore
Darryl Cunningham
Traduzione dall’inglese di Stefano Andrea Cresti
Beccogiallo Editore
Putin è un dittatore. Inutile girarci intorno, inutile cercare scusanti.
Putin è malato di potere ed è senza scrupoli. Lo è sempre stato, c’è un difetto di fabbrica nella sua umanità.
“La trasmissione settimanale satirica della NTV, “Kukly” (Bambole), ispirata dalla trasmissione inglese degli anni ’80 e ’90 “Spitting image”, che faceva uso di burattini per rappresentare le celebrità del tempo, ritraeva Putin come un goffo nano uscito da un racconto di Hoffmann che ereditava un ricchissimo regno senza sforzo alcuno.”
Pezzo dopo pezzo il giornalista Darryl Cunningham ricostruisce la storia di Vladimir Putin. Lo mostra bambino, in poche manciate di notizie non del tutto attendibili. Un bambino violento, aggressivo, più esile e piccolo della media eppure incline alla rissa, alla ferocia. Racconta il suo ingresso nel KGB, la sua carriera politica, scalino dopo scalino, costellata dagli avvelenamenti degli oppositori, tanti, troppi, dimenticati troppo in fretta, troppo presto: Anna Politkovskaja, l’ex presidente ucraino Viktor Luschenko, Alexander Litvinenko, Sergei Skripal, e ancora, e ancora…
Nel bianco e nero di questa graphic novel dal taglio giornalistico, gli intervalli del rosso sono urla, squarci, allarmi che suonano, sirene di ambulanza, bombe esplose, sangue versato, e drappi rossi, brandelli di un’estinta Unione Sovietica, anacronistico fantasma di se stessa.
I colori parlano, raccontano, non c’è satira nelle vignette, non c’è arte, solo informazione, dramma e dolore. I colori rappresentano domini concettuali ben definiti.
Nero
Il nero vestito della sua antica connotazione negativa rappresentando campi semantici legati al disagio, al pessimismo (vedere nero), alla sciagura (cronaca nera), ma anche illegalità (borsa nera, lavoro nero) e giudizi morali (libro nero, pecora nera).
Bianco
In un dualismo universale è contrapposto il bianco che indica mancanza di qualcosa (andare in bianco, firmare in bianco), resa (bandiera bianca).
Rosso
Il rosso interviene per indicare pericolo e rischio, emergenza, oppure emozioni forti come la rabbia (vedere rosso) o la trasgressione (a luci rosse).
Cunningham tratto dopo tratto, non fa sconti a Putin, ne disegna il profilo criminale e le sue pagine illustrate diventano un identikit puntuale, lucido e spaventoso di un dittatore.
Perchè Putin è un cinico dittatore. Un dittatore capace di entrare in guerra, con la Cecenia, con la Crimea, con l’Ucraina.
Capace di far morire rinchiusi in un sottomarino 118 dei suoi uomini, dei suoi soldati.
Capace di colpire a morte un aereo malese con 298 civili innocenti nei cieli ucraini.
Capace di usare il polonio-210, altamente radioattivo, per avvelenare Aleksandr Livitenko.
Putin è un dittatore e ha deciso in solitudine di iniziare un’altra terribile guerra. La guerra contro i diritti umani, contro gli omosessuali, contro la stampa e la libertà di parola. Le bombe che scendono oggi sulla democrazia in tutto il mondo sono e resteranno, in parte, una colpa della dittatura di Putin.
Talvolta la storia prende una piega sbagliata fin dall’inizio, una piega a cui nessuno fa caso. In questo mondo superstite da dittature nefaste è facile identificarsi ideologicamente in un archetipo ferito. Ma la ferita va compresa, non commemorata. Se comprendi la ferita hai in sorte il rifiorire. Fiorire e non soltanto sopravvivere.
Bisogna spostare l’asse dalle ragioni dell’invasore a quelle dell’invaso, da chi aggredisce a chi resiste.
La storia ha preso una piega sbagliata, ma ora bisogna cercare di non perdere tempo rimuginando sull’accaduto e darsi da fare per raddrizzare il suo tiro.
Non fatevi piccoli se vi dicono che siete idealisti, una voce solitaria. I miopi dicono che un non conformista è un veleno per la società, ma nei secoli è stato provato che essere diversi significa dare un contributo originale, potente, un lievito, all’umanità.
Se cercate una guida non state ad ascoltare le persone dal cuore arido. Se vi daranno del sognatore, del ribelle, del rivoluzionario, siete sulla via giusta. Se non vi hanno mai chiamato così, siete ancora in tempo perché ciò accada.