Recensione: "Promare", robottoni e tanta azione nel nuovo film d'animazione dello Studio Trigger Recensione: "Promare", robottoni e tanta azione nel nuovo film d'animazione dello Studio Trigger

Recensione: “Promare”, robottoni e tanta azione nel nuovo film d’animazione dello Studio Trigger

Recensione: "Promare", robottoni e tanta azione nel nuovo film d'animazione dello Studio Trigger Recensione: "Promare", robottoni e tanta azione nel nuovo film d'animazione dello Studio TriggerNei cinema solo il 3-4-5 febbraio

La Terra sta per morire, sepolta sotto fiumi di lava. La squadra di soccorso Burning Rescue, eroicamente, si batte contro i responsabili e si guadagna la stima del Governatore Kray.

Da qui prende le mosse Promare, un film dal ritmo incalzante prodotto da Studio Trigger e diretto da Hiroyuki Imaishi, due nomi che sono leggende dell’animazione giapponese grazie a serie di culto come Gurren Lagann e Kill La Kill. Con uno stile unico, colorato e strabiliante, Promare si spinge oltre e ridefinisce il cinema d’animazione robotico giapponese. La trama ci conduce in un universo in cui sono trascorsi trent’anni dall’apparizione dei Burnish, una razza di esseri mutanti armati di fiamma, che ha distrutto metà del mondo grazie al fuoco. Quando appare un nuovo gruppo di mutanti che si fanno chiamare Mad Burnish, ha inizio l’epica battaglia tra Galo Thymos, un nuovo membro della squadra di salvataggio anti-Burnish detta Burning Rescue e Lio Fotia, il leader dei Mad Burnish.

Sono diversi gli aspetti che rendono Promare un film assolutamente godibile: in primo luogo il frenetico ritmo con cui si susseguono le scene d’azione. Di fatto la trama assume il ruolo di sfondo, con i combattimenti e la velocità a fare da padroni. Poi la scelta visuale, con una scelta cromatica particolarissima che sottolinea in maniera ancor più evidente la scelta fantascientifica del lungometraggio. In ultimo, l’utilizzo massiccio della computer graphics, che serve a realizzare paesaggi, macchinari e personaggi di assoluto rilievo tecnico.

Come già sottolineato, la trama può risultare un po’ esile se estrapolata dal contesto e la profondità dei personaggi ne soffre un po’. Ma i tre personaggi principali, Galo, Lio e Kray, ricevono sufficienti cure da creare un vero coinvolgimento negli spettatori.  Interessante anche il sottotraccia omosex tra Lio, i cui tratti androgini sono già un preludio e Galo, diviso tra un ruolo di macho e un lato più sensibile che fa capolino qua e là.

Vale la pena poi sottolineare, come spesso accade con le produzioni giapponesi, un livello filosofico che lascia la sua traccia, in questo caso con sfumature punk quando non addirittura anarchiche. Il disvelamento di Kray, poi, è una vera e propria critica neanche tanto velata alla narrazione del potere.

La Stagione degli Anime al Cinema è un progetto esclusivo di Nexo Digital distribuito in collaborazione con Dynit e col sostegno dei media partner Radio DEEJAY, MYmovies.it, Lucca Comics & Games e VVVVID.

Tutti i dettagli sulla programmazione e l’elenco delle sale che aderiscono all’iniziativa sono disponibili su www.nexodigital.it.

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