Recensione: Pizza girl - 18 anni e incinta Recensione: Pizza girl - 18 anni e incinta

Recensione: Pizza girl – 18 anni e incinta

Recensione: Pizza girl - 18 anni e incinta Recensione: Pizza girl - 18 anni e incintaPizza girl
di Jean Kyoung Frazier (Autore)
Monica Nastasi (Traduttore)
Blackie Edizioni

Diciotto anni, una vita complicata con una madre e un compagno che sopporta a malapena, il peso di un padre alcolizzato morto da poco, per di più incinta, il tutto in una Los Angeles caotica e variegata che scopriamo a poco a poco attraverso i personaggi, quasi mai quello che sembrano, che la protagonista incontra mentre consegna pizza.

Pizza girl inizia con descrizioni lunghe, passaggi dettagliati in cui si sente l’apatia che trascina la protagonista, che non si sente figlia, compagna e tanto meno madre e che passa le giornate consegnando pizza percorrendo infinite strade accaldate. Tutto cambia quando un mercoledì qualsiasi risponde casualmente al telefono e riceve un ordine strano, una pizza con cetrioli, da una donna che subito la colpisce.

La protagonista che fino a questo momento è stata apatica, a tratti cattiva ed esasperante scopre un trasporto per la donna e la sua vita così forte da diventare ossessione e il ritmo del libro cambia aumentando come questa ossessione che cresce in Pizza Girl. Da qui il romanzo segue gli sbalzi di umore della protagonista, dall’euforia e alla depressione, passando da tempi veloci a tempi a volte fin troppo dilatati.

L’Ossessione affiancata dalla paura di essere come il padre, dalla voglia di una via di fuga la porta a toccare il fondo, cosa che le permetterà di risalire tornando quasi al punto di partenza ma con una consapevolezza nuova e solo allora non sarà più Pizza Girl ma scopriremo il suo nome.

Romanzo nero, a tratti disperato dal linguaggio diretto e pungente come la protagonista che nasconde le sue paure angosce e debolezze dietro uno scudo di alcool e “cattiveria” ma nonostante il suo essere a tratti esasperante non si può far altro che provare profonda tenerezza.

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