Recensione: “Persone nel viaggio” – la bella alterazione
Persone nel viaggio-People on a journey, a cura di Alessandro Gentilini, è un volumetto pregiato che raccoglie venti poesie di Mario Luzi e altrettante traduzioni delle stesse da parte di poeti Irlandesi, edito da Valigie Rosse.
L’autore conosceva e ammirava moltissimo la poesia inglese e in Irlanda aveva stretto contatti culturali, amicizie e ricevuto molti premi prestigiosi per le sue opere.
Le poesie spaziano fra diversi temi: natura, legami familiari, vita, amore.
Il numero venti per Gentili, è una libera e particolare interpretazione beneaugurante di alcuni elementi presenti nei versi che il sommo Dante Alighieri scrive nel Convivio (II, XIV)
Scrive Gentili nella prefazione a proposito di questa citazione: ci è venuto da pensare al significato del venti a proposito del cielo stellato e della fisica, delle milleventidue stelle “secondo che lo savi d’Egitto hanno veduto”: due, venti e mille, dove il venti rappresenta “lo movimento de l’alterazione”… il venti dunque come bella alterazione che sta, o dovrebbe stare, alla base di ogni traduzione poetica.
Il legame di Mario Luzi con l’Irlanda è celebrato in questo meraviglioso omaggio di ampliamento delle sue poesie mediante la traduzione in lingua inglese, che conferisce un senso particolare a queste ultime senza snaturarle.
Il risultato è strabiliante e suggestivo.
Le poesie di Luzi hanno una caratteristica comune: la bellezza come emanazione di qualunque cosa, che si tratti di un elemento naturale, di un pensiero o di una emozione.
Una bellezza che sa di luce ma anche di oscurità, avvalorata dalle ambivalenze.
Luzi narra immagini del quotidiano e lascia che esse emanino un’aura di potente energia, una bellezza che le trasfigura, le rende non ovvie e mai banali.
Le rispettive traduzioni non hanno nulla delle asperità della lingua inglese, ma conferiscono un sapore di appartenenza a quei versi che sembravano dunque poter appartenere a tutti o che non dovessero mai appartenere a nessuno.
“Bellezza, lo sentiamo / che sei al mondo. / Qualche transitiva forma / ci illudiamo ti sorprenda.”
recita Mario Luzi in una delle sue poesie tra le più belle di questa raccolta.
E se la magnifica “bella alterazione” da parte di poeti inglesi di questi versi può essere considerata una forma di transizione, allora Gentili è davvero riuscito nel suo intento e ci ha sorpresi.