Recensione: “Notre Dame”, la dichiarazione d’amore di Ken Follett per un pezzo dell’immaginario collettivo
Incontriamo un vecchio amico al tavolino di un bar e chiacchieriamo del più e del meno.
La sensazione che si prova leggendo questo breve saggio è proprio quella di sedere accanto a Follett e di intrattenersi con lui.
“Francais, francaises, nous partagons votre tristesse.
Francesi, condividiamo la vostra tristezza.
Sarebbe dovuto essere ‘partageons? con la ‘e’, ma nessuno ci fece caso”…
Così scrive, a proposito di un suo tweet del 15 aprile 2019, mentre Notre Dame ardeva tra le fiamme.
Follett è un grande esperto di cattedrali e di come sono state costruite. Si è a lungo documentato sull’argomento per poter scrivere il suo libro più fortunato “Pilastri della terra”. In esso un gruppo di personaggi muove le proprie fila in un mondo dove la costruzione di una cattedrale e le eterne dicotomie Chiesa-Impero e nobiltà-borghesia innescheranno intrighi e giochi di potere.
Nei giorni successivi all’incendio, l’editore francese di Follett gli propone di scrivere un saggio il cui ricavato possa essere d’aiuto alla ricostruzione di Notre Dame. Follett accetta di buon grado, così nasce questo libro. Un libro che è una dichiarazione d’amore per un pezzo dell’immaginario collettivo.
Il saggio narra della nascita del progetto nel 1163 ad opera di Maurice de Sully, allora vescovo di Parigi. Ma come spesso accadeva, Maurice, morto nel 1196, non vide mai la sua cattedrale finita.
Nel 1831, Victor Hugo scrisse l’ultima parola del libro Notre Dame. Un incredibile romanzo storico che utilizzava un linguaggio del tutto nuovo e colorito, tale da rendere l’autore famoso in tutto il mondo.
L’eco fu tale che il governo parigino decise di restaurare Notre Dame, descritta nel libro come vergognosamente in rovina.
Sono 54 i mostri ottocenteschi posti in omaggio a Victor Hugo, un popolo immaginario di sculture che guarda Parigi dall’alto di NotreDame.
Furono aggiunti dall’architetto Eugène Viollet-le-Duc, che diresse i lavori di restauro tra il 1843 e il 1864.
Nella nebbia parigina di prima mattina, affiora il fascino di queste figure.
A differenza di molte altre cattedrali medievali, i gargoyles di Notre-Dame sono un falso storico, non presenti nel progetto originale del periodo gotico.
Queste figure demoniache, tradizionalmente prese dalle Sacre Scritture e dall’universo pagano e posizionate a guardia del tempio, assumono qui un altro interessante significato.
Eugène Viollet-le-Duc con i suoi mostri non ha fatto altro che raccontare un periodo di transizione e cambiamento della città, che evidentemente i benestanti non accettavano di buon grado.
Rappresentazioni caricaturali di una classe sociale percepita come barbara dalla borghesia parigina che in quel periodo vedeva invasa la loro bella città da orde di popolani delle perdute steppe di Francia.
Una storia sempre attuale di immigrazione e difficile integrazione.
Eppure quei mostri, sono quelli che in fondo hanno costruito Parigi.
E sono gli stessi testimoni del passaggio di De Gaulle nel 1944, capo del governo provvisorio francese, deciso a divenire il leader del paese liberato dai tedeschi. Sapeva che se voleva presentarsi come nuovo capo della Francia doveva farlo a Notre Dame.
Nel 1989, Ken Follett termina la stesura del suo libro Pilastri della terra. Le sue ricerche gli aprono un mondo sulla costruzione delle cattedrali. Spesso nel libro degli ingaggi ci sono anche donne, e intere famiglie. Moltissime maestranze nomadi straniere che si spostano da un cantiere all’altro, di nazione in nazione, apportando novità costruttive e nuove conoscenze. Ogni cattedrale è frutto di un immenso lavoro protratto nel tempo e non è sbagliato considerarle opere internazionali. Vere foriere della globalizzazione.
Il saggio è presto letto, e si arriva in fretta all’ultima pagina, ma non prima di aver curiosato tra le belle illustrazioni che impreziosiscono il saggio.
Tra esse anche alcuni rari dagherrotipi del 1800.
Se volete un motivo in più per acquistare questo libro, in pieno clima natalizio, potete farne dono a una persona a voi cara, sicuri che in questo modo avrete in parte contribuito alla ricostruzione della cattedrale più famosa al mondo.
Ken Follett è nato a Cardiff nel 1949 e vive a Londra con la moglie Barbara. Laureatosi in filosofia all’University College di Londra, ha lavorato come giornalista. Negli ultimi quarantatré anni ha pubblicato trentun romanzi, iniziando la sua straordinaria carriera di scrittore nel 1978 con La cruna dell’Ago. Uguale successo mondiale hanno poi ottenuto i successivi romanzi, molti sono stati a lungo al primo posto nelle principali classifiche.
Immenso il successo de I pilastri della terra.
In Italia, tutti i suoi romanzi sono pubblicati da Mondadori.