Recensione: "Non dimenticarlo mai" - Il desiderio tardivo di maternità Recensione: "Non dimenticarlo mai" - Il desiderio tardivo di maternità

Recensione: “Non dimenticarlo mai” – Il desiderio tardivo di maternità

Recensione: "Non dimenticarlo mai" - Il desiderio tardivo di maternità Recensione: "Non dimenticarlo mai" - Il desiderio tardivo di maternitàNon dimenticarlo mai
di Francesca Bosco
Garzanti Editore

Già dal titolo possiamo intuire che l’autrice di questo romanzo, forse autobiografico, intende rivolgersi a ciascuno di noi, mettendoci in guardia sugli errori in cui potremmo incorrere nei nostri rapporti interpersonali.
Con quel “tu” usato fin dalle prime battute e la narrazione in prima persona ci sentiamo coinvolti, infatti, nelle vicissitudini della protagonista, immedesimandoci in lei, nei suoi momenti altalenanti di gioia o di sconforto.
Potremmo addirittura interpretare il romanzo di Francesca Bosco come un trattato di psicologia che, raccontando le peripezie amorose dell’io narrante, ci fa vedere come non cadere nella trappola di un amore a senso unico, insegnandoci a riconoscere quei segnali importanti che ci stanno conducendo verso l’annientamento di noi stessi.
Giulia, infatti, attraverso un lungo calvario, alla fine riesce a liberarsi da un rapporto asfissiante durante il quale, per conquistare attenzioni e affetto, non aveva capito che il comportamento del suo compagno Massimo era dettato da puro egoismo.

La trama del romanzo si dipana intorno a un desiderio tardivo di maternità e alle difficoltà oggettive che la sua realizzazione comporta, il tutto narrato in modo colloquiale e quindi altamente coinvolgente.

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