Recensione: "Mordi e fuggi. Il romanzo delle brigate rosse" - Noi e Voi, nessuno e tutti Recensione: "Mordi e fuggi. Il romanzo delle brigate rosse" - Noi e Voi, nessuno e tutti

Recensione: “Mordi e fuggi. Il romanzo delle brigate rosse” – Noi e Voi, nessuno e tutti

Recensione: "Mordi e fuggi. Il romanzo delle brigate rosse" - Noi e Voi, nessuno e tutti Recensione: "Mordi e fuggi. Il romanzo delle brigate rosse" - Noi e Voi, nessuno e tuttiIn un’atmosfera nebbiosa e tumultuosa di una Milano nel 1969, il giovane Alberto, studente universitario, matura la propria decisione di realizzare un progetto politico differente dal Movimento studentesco, che sente non collimare con la sua ideologia.
Costituisce dunque, insieme ad altri compagni, un nucleo attivista: le Brigate Rosse, che in una escalation di azioni dimostrative, eversive, rapine, rapimenti e violenza, innalzano sempre più i livelli dello scontro con le istituzioni.

…“noi eravamo nel giusto, rivoluzionari comunisti dalla parte giusta della Storia”, pensa Alberto, protagonista del romanzo Mordi e fuggi – Il romanzo delle brigate rosse, di Alessandro Bertante, edito da Baldini+Castoldi.

Noi e voi, noi e voi, noi e voi:
Un mantra che si ripete nervosamente nella testa e nel cuore inquieto di Alberto per tutto il corso del romanzo, che non è un romanzo pensato ma totalmente sentito.
Il racconto è avvincente e scritto in modo talmente sapiente da trascinare il lettore negli stati d’animo del protagonista, prima solo inquieto, poi esaltato fino al fanatismo, infine braccato.

Il percorso di Alberto, il suo abbracciare la lotta armata, le sue motivazioni, ci riconducono a qualcosa che è dentro ognuno di noi; la frustrazione di non sentirci in qualche modo protagonisti dei cambiamenti nella società e nella politica, ma passivamente subirli.
Lo sposiamo in alcuni momenti Alberto e quasi comprendiamo le sue ragioni, il suo fuoco.
Noi e voi: quante volte in disparati aspetti della nostra vita abbiamo desiderato cavalcare e rimarcare questo senso di alterita’ per promuovere i nostri diritti o accamparcene in nome di una solo ideologica collettività?

Siamo così concentrati a cercare di ottenere quello che riteniamo sia un nostro diritto, da non renderci conto quando poi violiamo un diritto altrui.

La violenza che questo esercizio di potere porta con se’ ha un prezzo altissimo e accentua l’alterità, ne lacera irreversibilmente i lembi, non la riduce.
L’estremismo che ne deriva non è mai comunitario, è ancor più divisivo.
E a un certo punto del suo cammino se ne rende conto anche Alberto, dopo rapimenti e azioni sanguinose, e, braccato, ridimensiona il concetto di Noi e Voi.
Finalmente, su un treno in aperta campagna si sente “nessuno e tutti”, e allora ricuce i lembi della distanza emotiva dall’altro e cresce.
“Ripenso a questi tre anni tumultuosi trascorsi in un istante e non so ancora quali siano le domande giuste da fare. Il sole riflette i suoi raggi tiepidi sulle risaie fino a perdita d’occhio e questa quiete, la piatta uniformità del mare a quadretti, mi rilassa fino quasi a spegnermi.

Ed è una tregua bellissima”

Autore

Articoli simili

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *