Recensione: "Male nostrum" - settanta migranti in mezzo al Male Recensione: "Male nostrum" - settanta migranti in mezzo al Male

Recensione: “Male nostrum” – settanta migranti in mezzo al Male

Recensione: "Male nostrum" - settanta migranti in mezzo al Male Recensione: "Male nostrum" - settanta migranti in mezzo al MaleMale Nostrum
di Angelo Battagli
Graus Edizioni

Quando una persona pensa all’espatrio tende a pensare subito all’arrivo, alla destinazione e quasi mai al percorso da affrontare per giungerci.
Male Nostrum è un libro che, per quanto breve, non manca di emozioni forti.
L’autore usa un linguaggio crudo e malinconico per esprimere il suo intento, che è evidentemente quello di sensibilizzare l’argomento dell’emigrazione dal proprio paese d’origine, raccontando la parte antecedente all’arrivo.

Possiamo cogliere la morale di questo libro sin da subito, quando nella prefazione dice:
“Avrei voluto raccontarvi una storia d’amore.
E invece no. Non ho potuto farlo, perché la penna mi si ammutinava nella mano.
E allora dovrò dirvelo che morirono tutti su quella maledetta barca, tutti o quasi”

Non occorre una capacità empatica troppo sviluppata per immedesimarsi nelle storie raccontate da Angelo Battagli, che purtroppo, non hanno un bel retroscena e spesso neanche un lieto fine.

Il libro effettivamente svolge il suo dovere morale sotto tutti gli aspetti, commuovendo spesso.

Per quanto i termini non siano esageratamente elaborati, ma piuttosto semplici -facilitandone la comprensione-, è un testo piuttosto pesante dal punto di vista psicologico e morale.

Quindi consiglio di armarsi di forza d’animo e cominciare questa lettura!

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