Recensione: M come Moda – aneddoti e storia in ordine alfabetico
M come Moda.
Connessioni e suggestioni con arte, cinema, letteratura e musica
di Giulia Rossi
Pendragon Editore
La parola “moda” subisce varie associazioni, alcune positive quando ci si riferisce ai settori produttivi di un Paese, oppure alla capacità di tenere il passo con le suggestioni di stile e novità che volteggiano sulle passerelle, altre negative quando è usata, in senso dispregiativo, per intendere un aspetto e un comportamento di una comunità sociale che porta all’omologazione e all’appiattimento. Eppure, che si voglia o no, la moda fa parte della nostra vita di tutti i giorni anche quando pensiamo di esserne totalmente estranei. Così Giulia Rossi, giornalista professionista di Bologna, specializzata in semiotica e comunicazione della moda, con “M come Moda. Connessioni e suggestioni con arte, cinema, letteratura e musica”, edito da Pendragon, ci offre un dizionario per orientarsi tra parole di uso quotidiano che racchiudono tutto un mondo.
Leggere questo vocabolario della moda è come fare un viaggio attraverso la cultura occidentale contemporanea, capire quali ricordi degli anni Novanta suggeriva la riscoperta del bucket hat nel 2021, e come l’abbigliamento preppy fiondi direttamente in un video di Britney Spears. Assistiamo alla grande ascesa dei jeans, che traggono origine proprio dalla tipologia di tessuto per i pantaloni in twill di cotone nell’Ottocento, da semplice capo per i lavoratori, a simbolo di gioventù e moda sempre eterna. Oppure ci rendiamo conto che la scarpa décolleté non è una straordinaria invenzione dei tempi moderni, bensì un retaggio stilistico che la cultura occidentale eredita dal passato cinquecentesco di soldati di fanteria per attraversare il Settecento e fare parte della corte di Maria Antonietta. E avete mai pensato alle fantasie floreali e psichedeliche degli hippy come segno di anticonformismo e ribellione alla tradizione, ma anche come un segno di riconoscimento di una comunità con nuovi ideali e uno sguardo rivolto a progettare un futuro migliore? Giulia Rossi in questo libro offre digressioni spaziali e temporali dove la definizione si incontra con l’aneddoto per stimolare nel lettore la voglia di saperne di più, di vedere il mondo che lo circonda con occhi diversi oppure semplicemente definire quello che percepiva già. La struttura è ovviamente alfabeticamente ben organizzata, ma è interessante vedere le piccole note all’apice con le indicazioni per ritrovare quelle stesse descrizioni nei film, nelle canzoni, nell’arte e nella cultura in generale.
“M come Moda. Connessioni e suggestioni con arte, cinema, letteratura e musica” si mostra essere un testo sapientemente costruito ma lontano da pedanteria didattica. Il testo scorre piacevolmente e l’assegnazione di una parola per pagina, fa in modo che possa essere letto come vogliamo, semplicemente percorrendo la sequenza alfabetica, oppure muovendosi tra le pagine del libro alla ricerca della parola che ci colpisce di più o che non abbiamo mai capito in pieno. Un libro per tutti ma soprattutto per chi ama la lettura e spesso, a causa della stanchezza di una giornata di lavoro, non riesce a leggere più di una pagina per volta senza rischiare di perdere il senso di una trama o di un discorso. Uno spunto per chiunque abbia quel q.b. di curiosità in più per ciò che lo circonda.