Recensione: “L’Universo oscuro. Viaggio tra i più grandi misteri del cosmo” – L’infinitamente grande e lontano e l’infinitamente piccolo e vicino
Viaggio tra i più grandi misteri del cosmo
L’Universo oscuro di Andrea Cimatti è una storia d’amore.
Una storia d’amore dell’autore con l’astrofisica.
Solo un uomo profondamente innamorato della sua missione può avere provato il desiderio di rendere in forma divulgativa, concetti complessi sull’Universo.
Il Bosone di Higgs, le teorie sui moti gravitazionali, gli spettri, la costante di Hubble sono argomenti che per quanto siano resi in modo semplificato, hanno una difficoltà intrinseca notevole, perché provengono da elaboratissimi studi matematici, fisici, chimici e chimico-fisici.
Il lettore che si approccia al testo è catapultato in un luogo buio e aperto in una sera limpida d’estate a guardare il cielo e a porsi delle domande.
In questo magico contesto, il professor Cimatti, con grande competenza e generosità, racconta di pianeti, di stelle, di Big Bang e di materia oscura.
Questa misteriosa materia oscura che, spiega, costituisce nella misura più grande il nostro universo.
L’autore, con grande fiducia nelle capacità del lettore, ritenendolo un interlocutore idoneo, fornisce dettagli scientifici e complessi in modo assolutamente chiaro e utilizzando degli esempi comprensibilissimi.
Nonostante questa semplicità esplicativa, a tratti è possibile che si provi un forte senso di smarrimento.
Nel corso della lettura, infatti, ci si ritrova continuamente sballottati tra l’infinitamente grande e lontano e l’infinitamente piccolo e vicino, fino a percepire una vertigine derivante dalla sensazione di essere minuscole entità immerse in qualcosa di ignoto e grandioso.
Allo stesso tempo cresce l’orgoglio di essere scienti al punto da tentare di comprendere e spesso farlo per davvero, i misteri di ciò che ci circonda.
In fondo proprio noi, minuscole creature, con le nostre tute da astronauta mentali e la nostra curiosità e sete di conoscenza, ci interroghiamo e viaggiamo all’interno dell’Universo, utilizzando concetti e modelli matematici complicatissimi, che non sempre riescono a darci risposte.
Come ci mostra l’autore nel grafico a torta, la fetta più grande dell’Universo, è costituita da materia invisibile o energia oscura come dir si voglia, che influenza però in maniera significativa i movimenti di stelle e galassie.
Il miracolo dunque non è nella comprensione degli ingredienti che la compongono, che resta un mistero, ma nel traguardo incredibile della comprensione della sua esistenza.
C’è una grande poesia in tutto questo: sentirsi parte dell’infinito e dell’oscuro ed essere audaci al punto di tentare di esplorarli, teoricamente e fisicamente.
Questo libro rende evidente il vero spirito della scienza: una ricerca laboriosa e inarrestabile di conoscenza.
Molto più vicina alla spiritualità di quanto si possa immaginare.
Perché è solo aspirando all’infinito e alla sua conoscenza, che riusciamo ad eliminare la percezione della nostra finitezza.
Andrea Cimatti è professore ordinario all’Università di Bologna, dove insegna Astronomia e Formazione ed Evoluzione delle Galassie. La sua ricerca si svolge nel campo delle galassie e della cosmologia. Ha lavorato in Germania, negli Stati Uniti, e in Italia presso l’INAF Osservatorio Astrofisico di Arcetri. Per le sue ricerche utilizza i più grandi telescopi operanti nello spazio e sulla Terra. Ha pubblicato articoli di riferimento basati su studi osservativi di galassie distanti. È tra i fondatori della missione spaziale Euclid dell’ESA. Ha ricevuto premi tra cui il Bessel Prize della Fondazione Alexander von Humboldt. Oltre all’insegnamento e alla ricerca, è attivo nella divulgazione scientifica.