Recensione: “L’onda nera frastagliata” – La ricerca è un percorso collettivo
Recensione L’onda nera frastagliata
di Federica Frazzetta
Meltemi Editore
Democrazie e conflitti
Questo saggio di Federica Frazzetta è frutto del suo dottorato di ricerca.
Come scrive l’autrice nei ringraziamenti iniziali “In questi anni di formazione, ho avuto la fortuna di incontrare, confrontarmi e formarmi con persone che mi hanno trasmesso, tra le altre cose, la consapevolezza che la ricerca è un processo collettivo, anche se il nome sopra l’elaborato finale è solo uno”.
Questo volume ha, infatti, tutto ciò che caratterizza il metodo scientifico di approccio alla ricerca con analisi accurate.
Tuttavia, è pensato anche per un vasto pubblico e di facile accessibilità e fruibilità, di quella semplicità che è una conquista quando si padroneggiano molto bene gli argomenti.
Per chi avesse voglia di approfondire, alla fine del volume c’è anche un’appendice metodologica.
Il saggio si districa, sin da subito, nell’arduo terreno delle definizioni, perché senza intesa sulle medesime non si può procedere con la lettura prima e con la comprensione poi.
Quindi è bene aver chiara sin da subito la diversità concettuale tra “estrema destra”, “destra radicale”, “ultradestra”, “populismo”.
Sotto il cappello di “estrema destra” rientrano quegli attori la cui ideologia è nazionalista, razzista e xenofoba, antidemocratica e autoritaria.
Mentre quella che è definita come “estrema destra” è antidemocratica, la “destra radicale” riconosce e rispetta i principi di pluralismo e uguaglianza.
Quella che è definita come “ultradestra” comprende la “estrema destra” e la “destra radicale”.
Il populismo, invece, è stato definito fino a ora in 5 modi diversi: come retorica, come forma organizzativa, come ideologia sottile, come stile comunicativo e come stile politico.
Chiariti questi concetti vengono analizzate 3 organizzazioni: Forza Nuova, CasaPound e Lealtà Azione.
Questo saggio di inizio 2022, si colloca nel panorama degli studi storici, sociologici, di scienze sociali, di scienza politica e filosofici su alcuni movimenti di destra e cerca di illustrare, sistematicamente, perché ha ancora senso parlarne.
L’originalità di questa ricerca è nell’indagare la diversità in seno a 3 organizzazioni dell’estrema destra; è nell’aver compreso e dimostrato che non può essere considerata come un’area omogenea e che tali diversità sono spesso frammentate e complesse.
Il saggio si chiede, nell’introduzione, se ha senso parlare ancora di estrema destra data l’ampia letteratura al riguardo. Il saggio stesso è una risposta per scardinare la convinzione che l’estrema destra sia un’area omogenea.
L’estrema destra si compone di attori di diversa natura: partiti politici, associazioni culturali, organizzazioni di movimento, gruppi musicali e gruppi skinhead. E spesso questi attori non sono molto legati tra loro.
Per conoscere meglio quest’area frammentata e frastagliata, l’autrice indaga 3 diversi gruppi appartenenti all’estrema destra italiana: Forza Nuova, CasaPound e Lealtà Azione.
Per quanto riguarda questa scelta credo che nessuno possa specificarlo meglio dell’autrice e riporto molto volentieri le sue parole: “La scelta è ricaduta su questi tre attori non a caso, ovviamente. Da un lato, hanno alcuni tratti in comune, ed altri no, il che li rendono dei “candidati perfetti” per una comparazione. Appartengono alla stessa area politica, hanno una dimensione nazionale, hanno un vasto ventaglio di forme e azione, sono abbastanza note; nonostante questo, sono nate in momenti diversi, utilizzano in maniera diversa lo strumento elettorale, hanno nature diverse. Dall’altro, essendo delle organizzazioni note, è più semplice raccogliere dati su loro, soprattutto considerando il fatto che il campo in questione non è molto aperto (come dicono gli addetti ai lavori): cioè non è semplice intervistare direttamente degli attivisti o delle attiviste, così come non è semplice partecipare a delle loro iniziative se si è ricercatori/trici”.
Pertanto, l’autrice inizia con il delineare la genesi e la storia dei tre gruppi per poi passare ad analizzare i loro programmi fino a dettagliare quelli che sono poi i temi specifici (e relativi frame).
Successivamente, l’autrice si concentra sulle loro forme d’azione e strategie e sulle reti di relazioni che sono in gradi di tessere.
Nell’ultimo capitolo sono individuati i loro differenti modi di porsi durante l’emergenza pandemica, politicizzandone i temi.
Nel corso della sua analisi, l’autrice ha riscontrato come CasaPound Italia abbia avuto un andamento differente rispetto a Forza Nuova. A differenza di quest’ultima che diventa sempre più radicale, CasaPound Italia ha perso, man mano, radicalità e moderato alcune forme di azione, ed è molto più vicina ai partiti mainstream.
Lealtà e Azione contiene molte novità, tra cui la nascita, al suo interno, di FEDErAZIONE costituendo una forma organizzativa nuova.
Molteplici sono le differenze trovate dall’analisi accurata e dettagliata dell’autrice che, come si evince, un monitoraggio e una maggiore conoscenza ci consentono di fare ipotesi più accurate sul destino di questa “onda nera frastagliata” e come si muoverà sulla scena politica e sociale.
Un volume per approfondire. Un volume per riflettere. Un volume per comprendere.
Perché, come dice l’autrice, la ricerca è un percorso collettivo.
E ognuno di noi può essere parte di questo percorso.