Recensione: “L’ombra del passato”. Un noir ambientato nella Torino del secondo dopoguerra
“L’ombra del passato è un vero noir, con colpi di scena, azione, sorprese, segreti nascosti. Leggendolo, mi venivano in mente le ambientazioni de Il bandito di Alberto Lattuada oppure de Il bivio di Fernando Cerchio, due noir neorealistici che sono tra i film più belli di quel periodo. Ma poi me ne dimenticavo, e questo è il complimento migliore: perché nulla è peggio di leggere un libro pensando ad altro. La storia invece tiene, è tesa e coerente, funziona da sola, non ha bisogno del salvagente delle citazioni. Sì, il noir è una miniera infinita: consente di essere originali, anche nel 2020.”
Steve Della Casa, giornalista e critico cinematografico, descrive così nella prefazione di “L’ombra del passato”, scritto da Stefano Sciacca edito da Mimesis, questo avvolgente saggio.
“Il passato non smette mai di seguirti. E’ un’ombra che ti ossessiona; ti perseguita; esige il prezzo delle tue colpe. E non c’è uomo che non ne abbia”.
La seconda guerra mondiale è finita da poco a Torino. Michele Artusio, un investigatore privato squattrinato, si trova nel giro di pochi giorni a lavorare su due casi paralleli.
Franco Cairo è un reduce di guerra sentimentale: non ha più notizie della moglie Teresa e perciò lo incarica di ripescarla, anche se a giudicare dalla fotografia della donna non sembrerebbe proprio valerne la pena.
Eva Valente è la cliente di Artusio: la poveretta ha perso il sonno a furia di rimpiangere il prezioso diadema appartenuto alla nonna e da questa impegnato pur di far fronte a un debito. Sarebbe quindi il caso di recuperarlo.
Ben presto, però, intuisce che qualcosa non quadra. Lo pagano ancora. Questa volta per starne fuori. Ma Artusio è anche molto testardo e maledettamente orgoglioso. Ora vuole saperne di più: e, così, eccolo invischiato in un’accusa di duplice omicidio. Il commissario Lombardi gli sta addosso, tra i due non corre buon sangue. Artusio non rispetta le regole – talvolta, forse, neppure la legge – sfotte la polizia e si atteggia a duro. Questa è un’occasione come un’altra per dargli la regolata che merita.
Cosa ha che fare con il jazz? Il fulcro delle indagini dell’investigatore privato Artusio, è un jazz club, dal nome tanto singolare quanto evocativo di bui momenti della storia italiana: Fortebraccio Jazz Club.
Gli elementi per il successo del noir “L’ombra del passato”, ci sono tutti. Un giallo, di quelli che ti tengono legati, pagina dopo pagina, grazie a una narrazione lineare, completa e forbita al punto giusto, grazie anche alla cura descrittiva dei personaggi, non ci sarebbe da stupirsi se ben presto possa diventare una plot cinematografica dal successo massmediatico.
Stefano Sciacca è nato a Torino nel 1982. Si è laureato in giurisprudenza e specializzato nelle professioni legali all’Università degli Studi di Torino, ha studiato all’Università di Oxford e collaborato con l’Organizzazione mondiale della proprietà intellettuale. Ha pubblicato testi di critica cinematografica e letteraria e il romanzo Il diavolo ha scelto Torino (2014). Con Mimesis ha pubblicato Sir William Shakespeare, buffone e profeta (2018).