Recensione: “L’OGGETTO PICCOLO b”. L’amore in tutte le sue sfumature
Il libro inizia così: “Noi due, gli altri ed una travolgente normalità”.
Enzo Papetti, sceneggiatore e regista di diversi film fra cui “Noi Due/Tre” e “Calcolo infinitesimale”, autore di saggi e docente universitario, ci racconta in dieci capitoli questo dramma che vivono i protagonisti, rimbalzati da un evento all’altro, così come lo sono anche i personaggi, innamorati, fragili e sofferenti allo stesso tempo.
“Si tratta di un dramma, certo, ma che ha toni e colori di una messa in scena trasparente e luminosa, che ha il ritmo di un’ironica pacificazione”. Così Gianrico Carofiglio descrive L’oggetto piccolo b (edizioni Elemento 115).
Il vuoto delle incertezze dei protagonisti è continuo, per una storia di amore e di amori, che vede protagonista una famiglia borghese che si trova catapultata negli anni così dire moderni.
Ivan, un libraio antiquario, è sposato con Marta, con una relazione in apparenza stabile, ma lo è fino a quando lui non si innamora di Fedro, un gestore di un locale gay, scoprendo così un lato oscuro di se stesso e dei suoi sentimenti.
Dopo il divorzio, Marta, passa momenti non facili interrogandosi sul suo matrimonio finito per un motivo che mai si sarebbe aspettata, ed inizia anche lei a sperimentare altre relazioni, che la porteranno a scoprire meglio se stessa e l’amore.
Un romanzo – commedia allo stesso tempo, ricco di colpi di scena, che spiega l’amore in tutti i suoi lati. Perché si sa, di amore si parla sempre, ma spesso in modi diversi. Visto che ci sono diversi tipi di amore, da quello fiabesco e molto spesso irrealistico, da quello presente o passato.
La narrazione de L’oggetto piccolo b, è accompagnata da una serie di link e rimandi cinematografici con illustrazioni, che fanno da colonna sonora ed accompagnano il lettore in questo viaggio così effervescente e ricco di prospettive esaltanti.
L’oggetto piccolo b ha molti piani di lettura, indipendenti uno dall’altro (musica, immagini e testo). Per apprezzarlo non è affatto necessario padroneggiarli tutti. Il mio obiettivo era, ed è, di farne prima di tutto un “prodotto” godibile, piacevole, divertente”, ha dichiarato Enzo Papetti alla presentazione del libro, e devo dire che c’è riuscito perfettamente. Un libro che sembra quasi uno spettacolo a scena aperta.