Recensione: “Le tre figlie” – storia familiare
Rimango sempre un po’ scettica quanto vedo delle copertine così, un po’ fatte di proposito per attrarre le mamme in vacanza sulla riviera romagnola, casalinghe alle prese con le loro pause romantiche con caffè e biscotti, e tutta quella schiera di donne, rigorosamente un po’ annoiate e silenziose, che non fanno che ricercare storie di famiglie disastrate quanto le nostre, ma irrimediabilmente piene d’amore.
E anche se non siamo mamme in riviera, probabilmente chiunque di noi ha passato almeno un momento in cui si è sentito così: specie a settembre, quando tutto si trasforma in routine, e tutto sembra di nuovo inutile.
Romanticizzare la propria vita sembra necessario e urgente ogni volta che finisce un’estate, ed è qui che libri come “Le tre figlie” di Anna Dalton (edito Piemme) arrivano in nostro soccorso.
Gli ingredienti sono irrimediabilmente magnetici: l’Italia delle serie televisive di Netflix, una mamma invadente con qualche segreto di troppo, tre figlie che non potrebbero essere più diverse di così, e che eppure si trovano nella vecchia casa di famiglia che le aveva viste crescere.
Una di loro non è mai cresciuta abbastanza, sogna l’amore che non ha mai avuto e forse in quella casa non ci sta neanche male. Un’altra invece ha figli, lavoro e famiglia, vuole entrare in politica, non la fermerà di certo l’ennesimo vaso di pandora scoperchiato dalla madre che le vuole avere tutte lì riunite. La terza, enigmatica ex anima della festa che ora ha deciso di farsi suora, nonostante non disdegni frecciatine e commenti che, canonicamente, non le si addicono.
Anna Dalton, autrice del libro ma nella vita anche attrice, mette quindi in scena una sorta di sceneggiato Rai da cui è impossibile scollarsi. Sì, anche se siete lettori cosiddetti impegnati, anche se vivete di classici e premi Pulitzer, questo libro per mamme in vacanze vi rimarrà nel cuore e vi scalderà come pochissime altre cose al mondo.
Mi sono sempre chiesta quale fosse il segreto, quale fosse l’elemento che mi riuscisse a tenere incollata, a quei telefilm, a quei drammi incredibili che non facevano parte assolutamente della mia cerchia, non ero nell’algoritmo eppure mi son ritrovata a fissare una puntata di Un posto al sole, a leggere un libro di Sparks e anche questo (che di romance non ha niente però, va detto) come se non avessi nient’altro al mondo in grado di soddisfarmi come la storia di tre sorelle incasinate.
La risposta è e rimarrà la famiglia. Qualsiasi storia familiare alla fine parla anche della nostra famiglia, ingrediente segreto che può riunire tutti i lettori, da quelli più impegnati alle mamme che prendono il caffè sul balcone godendosi una pausa lettura.
E Anna Dalton ci offre una famiglia fantastica che tiene incollati alle pagine. Non me l’aspettavo, ma rimane una delle letture più belle e rilassanti che ho affrontato nell’ultimo periodo, e non rimane che recuperare altro di questa talentuosa e giovane autrice, che alla fine sta scrivendo anche un po’ della mia storia.