Recensione: LE STELLE DOPPIE - L’adolescenza, l’età adulta ed il mare, unico trade union di sogni, amori, progetti passati e futuri Recensione: LE STELLE DOPPIE - L’adolescenza, l’età adulta ed il mare, unico trade union di sogni, amori, progetti passati e futuri

Recensione: LE STELLE DOPPIE – L’adolescenza, l’età adulta ed il mare, unico trade union di sogni, amori, progetti passati e futuri

Recensione: LE STELLE DOPPIE - L’adolescenza, l’età adulta ed il mare, unico trade union di sogni, amori, progetti passati e futuri Recensione: LE STELLE DOPPIE - L’adolescenza, l’età adulta ed il mare, unico trade union di sogni, amori, progetti passati e futuriA Molina esisteva un unico stabilimento balneare, l’Aldebaran, tre file ordinate di ombrelloni tra spiagge libere e pineta. Una baracca di legno, due rimesse per le barche, una tavola calda con la terrazza sulla spiaggia. Qui i ragazzi crescevano senza pericoli né costrizioni”.

Questo è “LE STELLE DOPPIE” di Anna Bertini (Arkadia Editore), Presidente del Gruppo WeWrite, ha vissuto per molti anni all’estero, dove ha insegnato lingua e letteratura italiana per stranieri. Nella scuola primaria ha curato laboratori di scrittura, espressività musicale, teatrale e per anni si è occupata delle carriere di musicisti e dell’organizzazione di eventi musicali.

Guido, Lucilla, Silvia, Marco, Simone, Assia, Jacopo, Cristina, Manuel e Giulia, ognuno a suo modo la stella doppia di un altro, vicini anche se lontani, uniti da un legame nato trent’anni prima sulle spiagge di Molina, all’Aldebaran, dove estate dopo estate hanno condiviso sogni e speranze per il futuro ed hanno vissuto anche ciò che di brutto li ha poi condizionati nella vita da adulti.

Al mare le differenze erano azzerate. La stella Aldebaran proteggeva coloro che crescevano dentro la sua aura. Aiutò Assia e Simone anche quando tentarono insieme l’esame di ammissione alla Scuola di danza dell’Opéra di Parigi. Lo passarono entrambi.”

La narrazione si svolge su vari livelli, abbiamo il narratore, alcuni dei protagonisti che si rivolgono direttamente al lettore, altri che dialogano tra loro e chi, invece, scrive “racconti nel racconto” ricordando episodi adolescenziali o chi è scomparso troppo presto.

Giulia, sono passati troppi anni. Troppo silenzio. Adesso è tempo di parlare con te. [….] Chissà qual’è la stella in cielo che sei tu, Giulia. Deve essere brillante come erano i tuoi occhi. Tra poco sarete di nuovo insieme, due stelle, tu e Guido. Lo so, e cerco di evitare che faccia un’altra volta così male. Ma per ora, a pensarci, fa troppo male.”

Un romanzo di poche pagine, semplice, che si fa leggere tutto d’un fiato, carico di emozioni forti di vita vera. L’autrice ha dipinto il quadro reale di un’epoca in cui le vite di genitori e figli si sono intersecate tra loro durante le vacanze al mare, ognuno con le proprie peculiarità, con il proprio modo di sentire, con i propri problemi familiari e lavorativi, ma forti della consapevolezza di rivedersi l’estate successiva per riscoprirsi, innamorarsi e fare progetti per il futuro. Sono convinta che molti nati tra gli anni ’70/’90 vi si possono ritrovare e riconoscere qualcosa della propria infanzia/adolescenza. Quando ho iniziato a leggere il romanzo non ho potuto fare a meno di ritornare indietro nel tempo e ricordare “Noi del Bagno Moderno”, per lo più ragazzini provenienti dalla provincia, che per anni hanno vissuto assieme le vacanze al mare, e Pasquale ( il nostro Noè) che cercava di impegnarci in ogni modo possibile per non farci perdere in “sciocchezze adolescenziali”. Non posso negare di essermi commossa nel leggere la storia scritta da Anna Bertini, né pensare con una punta di malinconia alle nuove generazioni, che troppo “digitalizzate”, probabilmente non avranno modo di vivere e creare quei legami e quelle amicizie che in un modo o nell’altro restano nonostante il passare degli anni e le scelte di vita fatte. Perché….. chissà perché “gli amici del mare”, anche da grandi, sono speciali. Forse perché non facendo parte della quotidianità rappresentano quell’evasione, quel senso di libertà, quella voglia di stare insieme che ci si porta dietro dal freddo inverno con la scuola, il lavoro e i problemi tutti. Perché solo in riva al mare, magari con in sottofondo la musica giusta, si possono vivere emozioni uniche, veder nascere amicizie ed amori, guardare l’orizzonte senza vedere barriere o limitazioni e perché no sentirsi liberi e spensierati come da ragazzi anche se solo per il week end da giugno a settembre.

Tu, l’inseguitore, Al Dabaran, detto anche Alpha Tauri. Ci hai tenuti nella tua scia, come uniti da un cordone ombelicale, noi bambini inespressi, innocenti, lasciati liberi davanti all’orizzonte.

Aldebaran, se solo avessimo avuto unicamente te a crescerci, avremmo conservato purezza e incoscienza.”

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