Recensione: "La sitcom", da Cenerentola a genere di culto Recensione: "La sitcom", da Cenerentola a genere di culto

Recensione: “La sitcom”, da Cenerentola a genere di culto

Recensione: "La sitcom", da Cenerentola a genere di culto Recensione: "La sitcom", da Cenerentola a genere di cultoLa copertina di La sitcom di Luca Barra (Carocci Editore) è composta dai divani delle più conosciute sitcom. Al di là di un immediato riconoscimento visivo, la prima cosa che risalta è che si tratta totalmente di lavori anglosassoni.

In effetti è proprio in USA e nel Regno Unito, dove è nato, che il genere ha avuto un immediato riconoscimento: da I Love Lucy in poi, oltre cinquant’anni di onorata carriera. La sitcom, infatti, ha saputo da subito rappresentare la realtà, la vita delle famiglie, i mutamenti sociali, fungendo da vero e proprio apripista di questi ultimi anche nelle comunità periferiche, dove più forti erano le resistenze.
Allo stesso modo, ad esempio con Happy Days, le sitcom hanno anche impersonificato la nostalgia per un tempo che non c’è più, il rifugio in valori che si consideravano perduti.

Stride quindi la sorte delle sitcom in Italia. I Love Lucy, capostipite di questo genere negli USA, è stata proposta dalla RAI nel 1960, forte dell’immenso successo oltreoceano, salvo essere cancellata dopo 13 episodi per lo scarsissimo seguito. Questo sancirà un embargo per il genere nella TV italiana per un decennio.
E anche dopo, la strada sarà sgombra solo per un sottogenere legato a famiglie rassicuranti, in grado di intercettare un pubblico il più vasto possibile. Dovremo attendere l’avvento della TV commerciale, negli anni Ottanta, affinché la sitcom riesca a conquistare un posto di rilievo nei palinsesti.

Luca Barra fa de La Sitcom un saggio di assoluto valore. Poteva essere un libro dal gusto nazional-popolare ma, evidentemente, l’autore ha troppo rispetto e amore per il genere e ha voluto invece realizzare un vero e proprio testo di riferimento, adatto non solo agli appassionati ma valido anche come testo da studiare per chi intraprenda un percorso accademico legato ai (nuovi) media. Notevole la quantità di prodotti citata e la qualità della narrazione, che cita una pletora di fonti autorevoli senza mai perdere né il ritmo né il filo rosso di un argomento oggettivamente complesso.

Particolarmente interessante e ben realizzato, in tal senso, l’excursus dei linguaggi narrativi della sitcom e l’evoluzione del pubblico della stessa: da prodotto popolare e pensato per il pubblico di una TV necessariamente generalista, la sitcom è ora roba per palati fini, quasi lavoro elitario. Allo stesso modo, dai canali nazionali tradizionali, la nuova sitcom si presta maggiormente al consumo non-lineare dei servizi di streaming on demandbinge watching compreso.

Questo volume è decisamente imperdibile per chiunque ami le sitcom e anche per quelle generazioni che, per ragioni anagrafiche, l’hanno conosciuta e apprezzata con The Big Bang Theory senza conoscerne la lunga e gloriosa storia.

Luca Barra è professore associato nel Dipartimento delle Arti dell’Università di Bologna, dove insegna Televisione e Media digitali. E’ autore di Palinsesto. Storia e tecnica della programmazione televisiva (Laterza, 2015).

Autore

Articoli simili

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *