Recensione: La libertà all'improvviso - ...e la solitudine che ne deriva Recensione: La libertà all'improvviso - ...e la solitudine che ne deriva

Recensione: La libertà all’improvviso – …e la solitudine che ne deriva

Recensione: La libertà all'improvviso - ...e la solitudine che ne deriva Recensione: La libertà all'improvviso - ...e la solitudine che ne derivaLa libertà all’improvviso
Évelyne Pisier/Caroline Laurent
Traduzione di Sabrina Campolongo
Paginauno Editore

Carolin Laurent, editrice e professore aggregato di Lettere moderne scopre un’affinità elettiva con una signora ormai anziana, Evelyne Pisier.
Quest’ultima è stata una donna celebre nella politica francese, attivista femminista, professore aggregato di Diritto pubblico e Docente di Storia delle Idee politiche Honoris causa.
Carolin decide di raccontare il vissuto della sua amica speciale nel romanzo “La libertà all’improvviso“ partendo dalla sua infanzia e modificando i nomi dei familiari nel racconto, in modo da consentire alla sua nuova e cara amica, che ne partecipa alla stesura, di prendere le distanze da racconti emotivamente coinvolgenti, che solo in parte riesce a sostenere.

La vita di Evelyne è straordinaria: figlia di un ufficiale di alto rango, coinvolto nel regime di Petain, vive una prima parte della sua infanzia in Indocina.
La mamma della piccola Evelyne, Mona Desforet è una donna sottomessa e devota al marito, strutturato culturalmente, socialmente e politicamente in maniera razzista e xenofoba.
L’Indocina, divisa tra l’occupazione giapponese e l’ascesa del Viet Minh diventa ad un certo punto pericolosa per la posizione della famiglia, che, dopo essere stata rinchiusa in un campo di prigionia per molto tempo, fugge in Nuova Caledonia.

Qui Mona incontra una libraia che le regala un testo di Simone de Beauvoir, “Il secondo sesso”, che la aprirà a una consapevolezza femminile differente.
Intanto la piccola Evelyne, nel romanzo chiamata Lucie, dotata di acume e spirito critico nei confronti delle imposizioni paterne, osserva l’evoluzione della sua mamma e attraverso la liberazione di lei, feconda nell’anima il germe della sua identità adulta che la vedrà protagonista di battaglie femministe e progressiste.

Il romanzo racconta anche di un’ardente passione della giovane Lucie per Fidel Castro, per Cuba e per l’ideologia comunista.
Il romanzo è avvincente.
È incredibile immergersi nel percorso di una donna che abbia attraversato e si sia resa protagonista di tutte le più grandi questioni politiche e sociali della seconda metà del Novecento: la colonializzazione, la lotta ai totalitarismi, l’emancipazione degli omosessuali e delle donne, la rivoluzione cubana, l’esperienza nei campi di prigionia.
Il romanzo non è solo un mero resoconto di questi passaggi storici, ma la celebrazione dell’emancipazione di due donne, madre e figlia e del loro cambiamento radicale di mentalità.

La libertà all’improvviso
è il salto nel vuoto di due donne che tenendosi per mano, tagliano i ponti con il consueto, con quello che fino ad allora sembrava naturale e si ritrovano sole a reinventarsi uno spazio, un’identità sociale e personale che non fosse definita dai maschi o da chiunque altro.
Un ruolo che però ha un’importanza capitale perché diventerà ispirazione anche per altre donne, ma che arrecherà a loro per prime dolore, perché le esporrà al giudizio e soprattutto all’autogiudizio.

Per citare Simone de Beauvoir, una donna libera è l’esatto contrario di una donna leggera.
Le due donne il peso delle loro scelte lo hanno pagato a caro prezzo, perché pioniere di un’ideologia che rischia di devastare quando rimane tale e non riesce ad integrarsi con la quotidianità e il tessuto sociale.
Mona è morta suicida.
Evelyne Pisier, nonostante le numerose onorificenze è stata coinvolta in gravi scandali perché alcolizzata e perché uno dei suoi suoi ultimi mariti, intellettuale sessantottino, è stato denunciato per violenza sessuale dai suoi figli di primo letto.
I giornali scrivono che lei non abbia dato credito ai propri figli e nemmeno supporto, ma abbia difeso il marito e questa cosa mi ha colpita profondamente, perché, se vera, mi appare incoerente rispetto alla narrazione del suo credo e delle sue battaglie sociali.
Queste sono vicende di cui ho letto approfondendo, ispirata dalla bellezza del romanzo e interessata alla verità delle cose, che dimostra di avere sempre una controparte amara.
Probabilmente chi anela a conquistare una libertà ideale e improvvisa, con fatica riesce poi a sostenere la solitudine che ne deriva.

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