Recensione: La forza gentile degli alberi – uomini e alberi, destini incrociati
“Un albero madre è in grado di riconoscere, grazie alle radici, quali sono le proprie plantule attraverso delicate connessioni, le sostenta con una soluzione zuccherina: una pratica che ricorda molto il nostro allattamento.”
Questo è: La forza gentile degli alberi di Peter Wohlleben (tradotto da Paola Rumi per Garzanti) nato a Bonn, in Germania, nel 1964. Dopo oltre vent’anni di servizio come guardia forestale, Wohlleben, attualmente, gestisce un bosco di tremila acri al confine con il Belgio.
Dopo aver letto la biografia dell’autore, non stupisce che egli abbia deciso di scrivere saggi per esporre tutto quello che ha imparato da una vita trascorsa a osservare i “comportamenti” degli alberi e a prendersene cura con amore e dedizione.
Wohlleben presenta una disamina ben precisa descrivendo le reazioni delle varie specie di alberi rispetto alle diverse / avverse condizioni climatiche, alle scelte giuste e/o sbagliate per la sopravvivenza in determinati periodi dell’anno, all’aiuto reciproco e agli errori degli uomini che stanno portando alla devastazione dell’ecosistema.
Il saggio è suddiviso in capitoli, ognuno dei quali con un titolo ben preciso che racchiude l’essenza dello specifico argomento trattato. Le osservazioni presentate sono molto chiare e le descrizioni fluide così come il messaggio che l’autore vuole far arrivare ovvero, la grande, anzi fondamentale importanza che gli alberi hanno per il pianeta e per la sopravvivenza di tutti gli esseri viventi, soprattutto la razza umana che continua imperterrita a deforestare, a indebolire la natura e senza un forte e reale cambio di passo ne pagherà amaramente, un giorno, le conseguenze.
“Il cambiamento climatico ci insegna l’umiltà anche a questo proposito. Dobbiamo urgentemente imparare ad affrontare la nostra ignoranza con maggiore cognizione. Non dovremmo sentirci troppo sicuri di noi stessi, né gettare al vento a cuor leggero il sapere della natura. Invece di credere che la salvezza verrà da ingegneri bravi e dalle loro soluzioni tecniche, dovremmo agire secondo i cari vecchi principi di prudenza e precauzione. L’ignoranza, se la riconosciamo e la rispettiamo, può essere un’ottima consigliera.”
“Auspico per il prossimo futuro la proclamazione di una nuova era: l’era degli alberi.”