Recensione: La custode dei segreti – chiunque ha una storia
La custode dei segreti
di Sally Page
Newton Compton Editori
“Siamo tutti narratori” è il titolo dell’ultimo capitolo del romanzo “La custode dei segreti”, di Sally Page ed è l’eloquente frase che racchiude e contiene un susseguirsi di “storie”, in parte vere e in parte rimaneggiate dalla fantasia di chi le racconta.
Protagonista del libro è Janice, una signora che ha oltrepassato la cinquantina e che custodisce un segreto di cui sospettiamo l’esistenza via via che ci inoltriamo nella lettura, ma venendone a conoscenza solo alla fine. Di mestiere fa l’addetta alle pulizie in svariate case e, proprio grazie a questa sua attività, osservando chi vi abita, lei diventa accanita “collezionista di storie” riguardanti chi vi abita.
“Ognuno di noi ha una storia” è il leit-motiv di tutto il romanzo e Janice arriva alla conclusione che “raccontare storie” non riguarda solo “la condivisione delle cose belle della vita”, ma permette a colui che le narra di “scacciare quelle brutte, di disperderle come polvere al vento”.
Questa bellissima similitudine non è l’unica che troviamo all’interno del romanzo di Sally Page e lo stile quasi ironico con cui l’autrice descrive le varie situazioni, drammatiche e toccanti, dà alla narrazione quel tocco di leggerezza che invita a proseguire nella lettura e a chiedersi, insieme a Janice, se “la vita sia una commedia tragica o una tragedia comica”.
“Potranno anche esserci guai all’orizzonte, ma si può sempre cambiare musica e iniziare a ballare” è, infatti, il messaggio di fondo che Janice e quelli che le girano intorno ci trasmettono.
Intorno alla protagonista ci sono personaggi minori, ma non meno importanti, i quali contribuiscono a delineare la figura di Janice, attraverso uno scambio reciproco di aiuto.
Fra i personaggi coprotagonisti, spicca quello dell’ultra novantenne “signora B”, la quale afferma che “le persone sono complesse. Nulla è semplice, o bianco o nero”; proprio lei riuscirà, da bravissima ex- spia, a entrare nella profondità dell’anima di Janice, carpendone il segreto e risolvendo il problema che da sempre l’aveva angustiata.
“Allora, qual è la tua storia?” è la frase con cui la interpella la prima volta che la vede, aggiungendo che “chiunque ha una storia” e fra loro due s’instaura a poco a poco un rapporto che non è più conflittuale ma di aiuto reciproco, nella consapevolezza che non si deve “mai giudicare un libro dalla copertina”.