Recensione: “La casa del carrubo“ – Epica di una famiglia nella Sicilia anni ’40
La Casa del Carrubo
di Barbara Bellomo
Salani Editore
Il Carrubo è un albero sempreverde originario del Mediterraneo meridionale, molto longevo, che può diventare anche pluricentenario e dotato di grandi proprietà salutari e nutrizionali ed è proprio sotto la sua ombra e “sotto la sua protezione” che si snoda buona parte del romanzo.
Il libro è articolato in tanti piccoli capitoli, proprio come le scene di un’opera teatrale, Casablanca, Londra, Berlino, Catania, Roma, ognuno con personaggi diversi ma inesorabilmente concatenati da un evento comune drammatico: la seconda guerra mondiale con l’attacco alla Sicilia da parte delle forze alleate.
“Fino a quando la guerra non arriva a bussare alla tua porta, sembra sempre meno cattiva di quello che ti aspetti”. Pensiero che tormenterà a lungo il professor Vittorio Floridia, insegnante di latino e greco a Catania e che, forse con un pizzico di incoscienza, prenderà la sofferta decisione di separarsi dalla famiglia, rifugiatasi presso l’amico Luigi Villalba alla Casa del Carrubo, rimanendo a Catania per salvare “i beni di famiglia”.
Le storie dei grandi, che la Bellomo tratteggia con un’accuratezza storica sorprendente, (Winston Churchill, Roosevelt, Eisenhower e altri gerarchi nazisti) si intrecciano nella vita delle due famiglie “normali” che la guerra ha unito nella disperazione, nella paura e nell’incognita del futuro.
Ma sarà proprio sotto l’ombra del generoso carrubo che i membri delle due famiglie impareranno a conoscersi nei loro atteggiamenti più intimi, a scambiarsi il loro dolore, i loro segreti e, dove si consumeranno anche tragedie inenarrabili.
La Bellomo traccia una Sicilia indomita ma ancorata a forti pregiudizi sulle donne, impossibilitate a emergere e vincolate all’ancestrale rispetto dell’onore, con uno stile sciolto e accattivante, tra storia e fantasia con quel pizzico di suspense che rende godibile il libro dall’inizio alla fine.
Barbara Bellomo, siciliana di madre tedesca, è laureata in lettere. Attualmente insegna Lingua e letteratura alle superiori. Per Salani ha pubblicato La ladra di ricordi, Il terzo relitto, Il peso dell’oro e Il libro dei sette sigilli.