Recensione: “Indro Montanelli – Dove eravamo rimasti?” – Seminatore di zizzanie
Indro Montanelli – Dove eravamo rimasti?
di Alberto e Giancarlo Mazzuca
BAldini e Castoldi editore
Leggendo il libro di Alberto e Giancarlo Mazzuca, possiamo tranquillamente affermare che per Indro Montanelli il detto latino “in nomen omen” calzi proprio a pennello: suo padre, oltre a Indro, Alessandro e Raffaello, gli aveva dato, infatti, anche un nome coniato dal greco e cioè “Schizogene” ovvero “generatore di separazione” più semplicemente un “seminatore di zizzanie”.
Dalle pagine del libro, che potremmo definire un manuale di storia per i continui riferimenti a fatti e personaggi storici, viene fuori il ritratto di un uomo degno rappresentante del Novecento, sempre in bilico tra opposte fazioni e tuttavia sempre coraggiosamente in piedi.
Vista la miriade di personaggi con cui volente o nolente Indro Montanelli si è rapportato, procediamo nella lettura affascinati da una narrazione scorrevole e accattivante, partecipando idealmente alle vicissitudini della sua lunga vita, mirabilmente raccontate dai due autori.
“Passato per una ventina d’anni per fascista e negli ultimi dieci per comunista, me la rido di entrambe le etichette” è l’affermazione di Indro riportata nella quarta di copertina, nella quale possiamo cogliere lo spirito di “toscanaccio” che lo ha sempre contraddistinto, oltreché la sua essenza di uomo libero.