Recensione: Il mare delle illusioni - tutte le cose si risolvono Recensione: Il mare delle illusioni - tutte le cose si risolvono

Recensione: Il mare delle illusioni – tutte le cose si risolvono

Recensione: Il mare delle illusioni - tutte le cose si risolvono Recensione: Il mare delle illusioni - tutte le cose si risolvonoIl mare delle illusioni
di Sebastiano Martini
Arkadia Editore

Breve ma intenso è “Il mare delle illusioni” di Sebastiano Martini, un romanzo che, come fa intuire il titolo, ci porta a riflettere sulla realtà e sulle infinite possibilità di interpretarla.

Protagonista è Gregorio Boni, che a un certo punto della sua vita decide di rimanere ospite fisso di un Grand Hotel in una famosa località di villeggiatura e soltanto nelle ultime pagine del romanzo scopriamo il motivo di questa strana scelta, quando si confida con Valerio Pepe, proprietario dell’hotel e coprotagonista. Importante a questo proposito è il suo ruolo, in quanto gli dà utili suggerimenti, coi quali lui forse potrà risolvere il suo problema.

Gregorio è un uomo solo e disilluso dalla vita, ha avuto vicissitudini varie ed è pirandellianamente consapevole che ognuno di noi custodisce “un segreto, un vizio, una debolezza” che nasconde all’altro.
Filo conduttore del romanzo è la solitudine, che lui “gestiva con disinvoltura oramai” in qualunque luogo andasse. Tuttavia, Gregorio è consapevole del fatto che “Nessuno forse dovrebbe rimanere troppo a lungo da solo” e questo suo pensiero in un certo senso lo salva.

Messaggio di fondo di questo romanzo, che si legge tutto d’un fiato non solo per il contenuto ma anche per lo stile accattivante della narrazione, è la necessità di nutrire sempre e comunque illusioni: quel mare di “illusioni” provate da Gregorio, e quindi anche dal lettore, non fa che ingigantire le aspettative, ma è proprio grazie a esse che non ci arrendiamo e troviamo la forza di andare avanti.

Ciò che rende interessante il romanzo è anche la struttura circolare, infatti Sebastiano Martini inizia la storia con la descrizione di un grosso incendio sulle colline circostanti l’hotel e termina con la visione di un canader che, dopo aver fatto rifornimento d’acqua, “sorvola basso le palme del lungomare, ne scuote le chiome, prima di alzarsi di nuovo verso le colline”.
Sembra proprio che l’autore, con questo finale, ci dica che tutte le cose si risolvono, anche le più problematiche.

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