Recensione: "Il libro nero delle ingiuste detenzioni" - Errori funesti della giustizia Recensione: "Il libro nero delle ingiuste detenzioni" - Errori funesti della giustizia

Recensione: “Il libro nero delle ingiuste detenzioni” – Errori funesti della giustizia

Recensione: "Il libro nero delle ingiuste detenzioni" - Errori funesti della giustizia Recensione: "Il libro nero delle ingiuste detenzioni" - Errori funesti della giustiziaIl libro nero delle ingiuste detenzioni
di Stefano Zurlo
Baldini + Castoldi Editore

“Elenco di persone sospette o colpevoli” è la definizione di “libro nero” che troviamo sul vocabolario e che ci rimanda al tristemente noto “livre noir”, cioè alla lista delle persone avverse al regime e considerate politicamente pericolose durante la rivoluzione francese.

Stefano Zurlo, da buon giornalista e conduttore televisivo, in questa sua indagine traccia un quadro inquietante di una giustizia non giusta, analizzando procedure superficiali che purtroppo hanno portato alla condanna di persone del tutto estranee ai fatti contestati.

Il suo è quindi “un libro nero”, un elenco cioè di ingiuste detenzioni e, fra i quasi trentamila casi che dal 1991 al 2020 hanno avuto per comune denominatore madornali errori giudiziari, Zurlo ne analizza nove.

Questa sua disamina è condotta con la passione e la competenza del giornalista desideroso di rendere pubblico il calvario di persone che hanno subito processi e detenzioni più o meno lunghe e la cui vita è stata distrutta in seguito a errori o sviste di inquirenti e giudici.

Con molta tristezza Zurlo si fa partecipe delle loro sofferenze, constatando che, quando finalmente arriva la riabilitazione, è “sempre troppo tardi per chi ha perso la reputazione, il lavoro, talvolta la famiglia. E, sempre, la dignità”.

Non può dunque che rammaricarsi del fatto che viviamo in un Paese che “metabolizza con una certa disinvoltura gravissimi errori giudiziari” ed è più che condivisibile il suggerimento del magistrato Carlo Nordio nella prefazione: la lettura di questo libro “dovrebbe essere resa obbligatoria per gli accessi agli esami di magistratura, perché nulla quanto una sequenza di errori funesti avverte i giudici sui pericoli del potere”.

Allo stesso modo di un romanzo, il lettore si sente coinvolto dalle peripezie dei nove personaggi presi in esame e si augura che le stesse disavventure non capitino anche a lui, fiducioso che questo libro riesca nell’intento di rendere maggiormente responsabili coloro che devono prendere decisioni sul destino delle persone.

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