Recensione: “Il bistrot della speranza” – Il riscatto dei sogni infranti
Il Bistrot della speranza
di Beth Morrey
Garzanti Editore
Traduzione di Elisabetta Valdrè
“Finché c’è vita, c’è speranza” è il proverbio che sembra caratterizzare tutta la trama del libro. Una vita, quella di Delphine Jones, travagliata da situazioni drammatiche: ragazza madre a diciassette anni, la morte di sua mamma, un padre apatico a causa della perdita della moglie, una figlia undicenne “troppo” intelligente e una precaria situazione economica.
Delphine però è una tosta, cerca lavoro dappertutto, qualsiasi lavoro che le permetta di racimolare il minimo indispensabile per sopravvivere, covando però in sé, ex brillante studentessa, il grande rammarico di avere interrotto gli studi a causa dell’inattesa gravidanza.
Beth Morrey, alternando episodi tra passato e presente, riallaccia con grande efficacia, i fili del tempo, raccontando da una parte una Delphine innamorata di Adams, presunto padre di sua figlia Em a cui non ha mai detto della gravidanza e che è sparito dalla sua vita, dall’altra un nuovo lavoro in un ristorante eritreo.
Qui Delphine si sentirà come in famiglia trovando un ambiente caldo e accogliente che l’aiuterà a ritrovare una forza e una tenacia inaspettata.
Poi l’incontro con Letty, donna bizzarra e anticonformista con cui rinfresca il suo francese e con Dylan, uomo ruvido che la riavvicinerà alla musica, porteranno una svolta decisiva alla sua vita e le daranno l’opportunità di riprendere in mano i progetti abbandonati.
Il tema centrale del romanzo resta però il rapporto di Delphine con il padre e con la figlia, nuclei centrali della sua esistenza.
“Il Bistrot della felicità” è un romanzo apparentemente lieve ma ricco di citazioni letterarie e cinematografiche molto accurate e, soprattutto, è il ritratto di una giovane donna che cerca e trova il suo riscatto e quando tutto il quadro generale sembra completato, l’autrice con un colpo di coda inaspettato, rimescola le carte svelandoci la vera Delphine.
Beth Morrey vive a Londra con il marito e due figli e prima di dedicarsi completamente alla scrittura, ha lavorato come direttrice creativa alla RDF Television. Ha scritto, come libro d’esordio, “La seconda vita di Missy Carmichael”.