Recensione: "I maschilisti" - E gioco sia Recensione: "I maschilisti" - E gioco sia

Recensione: “I maschilisti” – E gioco sia

Recensione: "I maschilisti" - E gioco sia Recensione: "I maschilisti" - E gioco siaI maschilisti
di Pier Francesco Grasselli
pubblicato da Gruppo Editoriale Mursia

Comincio a leggere questo romanzo per recensirlo e sulle prime pagine scorgo questa sorta di avvertenza:
se siete femministe esagitate o attiviste LGBT, se il caso “Weinstein” vi ha indignate profondamente, fatemi (e fatevi) un favore: chiudete il libro e riponetelo sullo scaffale più vicino. Ve lo dico con cuore: non fa per voi e leggendolo vi fareste solamente il sangue cattivo.”

Sono quindi divisa tra il rispedire il volume alla redazione e portare a termine il mio compito.

Dal momento che oltre a essere un po’ tra quelle avvisate dall’autore nell’alert, sono anche una donna di ampie vedute e troppo avanti con l’età per scandalizzarmi, decido un po’ per sfida e un po’ per curiosità di procedere nella lettura.

Grasselli- Recensore 1-0: in effetti la sua provocazione ha catturato la mia attenzione e ha suscitato curiosità.

Proseguendo comincio però ad innervosirmi: pur scrivendo in modo corretto e fruibile, l’autore presenta il protagonista del romanzo come un cacciatore di ragazzine appena maggiorenni e allergico a donne della mia età.

Mi ricorda indubbiamente di quanto fossi stata soda e appetibile e di quanto non lo sia più e questo mi fa sentire piccata, ma mi ricorda altresi’ che considero patetici i maschi con la sindrome di Peter Pan, per cui sentendomi moralmente vincente, continuo nella lettura.

Grasselli-Recensore 1-1

Mi sorbisco scenette erotiche da dilettanti con queste ragazzine facilmente rimorchiabili (soprattutto quando sentono che il protagonista è uno scrittore) e che si prodigano in rapporti orali unilaterali con devozione da geisha, impossibile effettivamente da trovare in una donna della mia età che desidera come minimo reciprocità.

Da qui provo il primo barlume di comprensione per l’autore e la sua preferenza totalmente pigra e deresponsabilizzante.

Sono ancora contrariata ma proseguo, del resto il romanzo si chiama “I maschilisti” e devo recensirlo e mio malgrado sono obbligata ad addentrarmi in questi scenari squallidi di una vita sprecata tra prostitute, ubriacature con amici maschi necessariamente misogini e pornografia con fantasie da cavernicolo che hanno connotati tipicamente maschili.

A un certo punto il colpo di scena.

Il protagonista ha un barlume di consapevolezza rispetto alla propria solitudine e (diciamolo) inettitudine, e tenta il suicidio.

Sono lì per sentirmi la vincitrice morale di questa sfida e ricevere il premio per aver resistito a questa lettura un po’ trash, pur essendo stata avvisata all’inizio di non addentrarmi, e invece il finale ha una svolta inaspettata.

Grasselli-Recensore 2-1

La verità è che nonostante non sia il mio genere, ho trovato questo romanzo divertente.

Ho descritto questa sorta di sfida a punti per rispondere alla provocazione dell’autore che in realtà permea tutto il racconto di incredibile ironia e intelligenza, rendendolo volutamente eccessivo e paradossale.

In tutta questa ostentata superficialità ho intravisto invece una consapevolezza tale da poter essere perfino dissacrata. Nessuna forma di violenza ne’ di prevaricazione è presente nel libro.

Le ragazzine più che irretite sembrano irretire questo protagonista che in fondo fa anche tenerezza per questa sua modalità infantile, indolente, avventurosa e precaria. La lettura di questo romanzo mi ha incuriosita al punto che probabilmente leggerò dello stesso autore: Poesie d’amore a una stronza.
Chissà se non mi ci ritrovi in qualcuna.

In fondo il divertimento nel leggere di un maschio che fa il maschio con fantasie da cavernicolo è sentirsi una femmina che fa la femmina.

I ruoli consentono di giocare. E Grasselli si è capito, è uno che invita a giocare.
E gioco sia.

Autore

Articoli simili

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *